I lupi non sono pericolosi per l’uomo

In Italia, i lupi non hanno mai attaccato l'uomo dal dopoguerra. Tuttavia, la loro espansione dalla montagna alla pianura comporta rischi per il bestiame. È importante gestire la presenza dei lupi senza cedere alla paura.

I lupi, almeno in Italia, non hanno mai attaccato l’uomo. Almeno a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale non c’è memoria di fatti del genere. Una minima parte degli attacchi (mortali o meno) a persone registrati in un passato remoto in Italia e in Europa sono stati causati da animali affetti da rabbia. Questa è la situazione oggettiva ad oggi. E’ altrettanto comprensibile lo spavento di chi si trova a breve distanza dai lupi, circostanza comunque rara, come è successo ad Argelato. In ogni caso il lupo va considerato per ciò che è, ovvero un animale selvatico dal quale è opportuno mantenersi a distanza, anche se di norma esso, essendo un soggetto schivo ed elusivo, non riconosce l’uomo come possibile preda, ma al contrario una minaccia da cui allontanarsi. Il problema vero è che i lupi si stanno espandendo dalla montagna alla pianura e oltre a cibarsi di animali selvatici che fanno parte della catena alimentare in natura (caprioli, daini, cervi, nutri) spesso attaccano pecore e bovini al pascolo. Chi gestisce il bestiame deve attrezzarsi con cani da pastore come i maremmani e con altri accorgimenti. L’uomo però non deve avere paura dei lupi, ma nello stesso tempo a questo punto è necessario contenerne il numero.

mail: beppe.boni@ilcarlino.net

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