I musei di Genus Bononiae. Opera gestirà i quattro siti. Accordo con Fondazione Carisbo

Pasini, presidente di Casa Saraceni: "Intesa di quattro anni che valorizza il nostro progetto". Nuova gestione per Palazzo Fava, San Colombano, Santa Maria della Vita e San Giorgio in Poggiale.

Sarà la società fiorentina che gestisce i servizi integrativi della Galleria degli Uffizi a gestire quattro dei cinque musei di Genus Bononiae: Palazzo Fava, San Colombano, il complesso monumentale di Santa Maria della Vita e San Giorgio in Poggiale. Palazzo Pepoli, invece, attualmente sede del museo della Storia, è stato affidato al Comune. La Fondazione Carisbo e Opera Laboratori hanno siglato ieri l’accordo quadriennale di collaborazione scaturito dal bando pubblicato nel marzo scorso, attraverso il quale Casa Saraceni ha selezionato l’operatore che si occuperà di valorizzare il suo patrimonio museale. L’intesa prevede una gestione integrata e sinergica dei servizi complementari dei plessi museali, con investimenti mirati a valorizzare la specifica vocazione di ciascuna sede.

"Promuoviamo una nuova visione di museo come autentico centro di produzione e non più soltanto inteso come luogo da visitare, con l’obiettivo di valorizzare un progetto promosso dalla Fondazione molti anni fa e che oggi necessita di rinnovarsi quale risorsa strategica del territorio, in un contesto di accesso e fruizione del patrimonio culturale radicalmente mutato e in rapidissima evoluzione", spiegano la presidente della Fondazione Carisbo, Patrizia Pasini, e Renzo Servadei, amministratore unico della società strumentale Genus Bononiae.

"La durata pluriennale dell’accordo con Opera Laboratori testimonia la volontà di costruire una partnership professionale che esula dallo schema classico committente-gestore, allo scopo di realizzare un indirizzo organizzativo e gestionale in grado di perseguire la sostenibilità sociale, economica e ambientale", aggiungono Pasini e Servadei.

"Il progetto Genus Bononiae rappresenta per noi una sfida e che grazie alla proficua collaborazione con la Fondazione Carisbo ci permetterà di portare la nostra esperienza trentennale in una città storica come Bologna. Vogliamo creare un percorso di arricchimento sociale che possa produrre cultura partecipata attraverso un’offerta culturale lungimirante", il commento di Giuseppe Costa, presidente di Opera Laboratori, che ha battuto la concorrenza di Civita, che gestisce le gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo.

"Come sempre opereremo rispettando collezioni e monumenti testimonianza di cultura e bellezza e lo faremo attraverso le persone, vero valore aggiunto della nostra azienda", conclude Costa.