I quadri di Silvia Bignami. La fluidità di genere alla Galleria Wikiarte

Domani alle 18 l’inaugurazione. La mostra durerà fino al 7 marzo.

I quadri di Silvia Bignami. La fluidità di genere alla Galleria Wikiarte

I quadri di Silvia Bignami. La fluidità di genere alla Galleria Wikiarte

Dagli anime giapponesi alla fluidità di genere della Generazione Z. L’ambivalenza rappresentata come bellezza ideale è il filo rosso della mostra personale di Silvia Bignami che inaugura domani alle 18 alla Galleria d’arte contemporanea Wikiarte (Galleria Falcone e Borsellino 2/D). Quattordici quadri, colorati e pop, esposti fino al 7 marzo, dove è chiaro il sesso delle persone rappresentate, ma spetta poi allo spettatore ’sentire’ l’essenza dei protagonisti dipinti. "Ci si può vedere quello che si vuole: donne, uomini, persone in transizione. Un tema, questo della fluidità, che incrocia il tema dei cartoni animati giapponesi, dove spesso i personaggi sono uomini, ma rappresentati come donne", spiega Bignami, artista e giornalista di Repubblica.

L’apparato stilistico richiama molto gli anime giapponesi, mondo alla quale l’autrice è affezionata. "Le prime cose che disegnavo – spiega Bignami – erano i personaggi dei cartoni animati che guardavo in tv. Li scomponevo e ne ricreavo i vestiti, come se fossero bambole di carta". I quadri di Bignami partono "dall’immagine di cari ricordi", come spiega il testo critico di Pietro Franca. L’artista racconta anche il suo rapporto quotidiano con l’arte: "Dipingo di notte o nei miei giorni di riposo dal lavoro. Sono autodidatta, ma nel 2022 ho seguito un corso online del pittore tedesco Torsten Wolber". Il quadro più simbolico? Una donna sopra un mobiletto. "Si chiama ’Sistemati’ ed è un omaggio alla scrittrice Michela Murgia da poco scomparsa. In un’intervista raccontava le richieste della società alle donne di sposarsi, metter su famiglia... sistemarsi appunto, come se fossero soprammobili. Questo concetto l’ho rappresentato nel quadro". In mostra alla Galleria Wikiarte anche gli scatti del piemontese Mauro Martin.

Rosalba Carbutti