PAOLO ROSATO
Cronaca

Il braccio di ferro. La direttiva di Roma sarà pronta a giorni. Il Comune non arretra

Il viceministro Bignami all’attacco: "Provvedimento esorbitante". Il sindaco Lepore temporeggia sul ricorso e incontrerà il primo multato. Trattativa con i sindacati per migliorare le condizioni degli autisti Tper.

Il braccio di ferro. La direttiva di Roma sarà pronta a giorni. Il Comune non arretra

Il braccio di ferro. La direttiva di Roma sarà pronta a giorni. Il Comune non arretra

Impiegherà qualche giorno, non di più, la direttiva annunciata dal ministero dei Trasporti per essere emanata urbi et orbi. Da Bologna in sù, il Mit cercherà di mettere ordine alla ‘gara di velocità’ delle città. Quello il paesaggio, dentro c’è invece lo scontro giuridico e anche politico tra le Due Torri e i partiti di governo a Roma, Lega e Fratelli d’Italia. Per i meloniani, ieri, è tornato a fare il punto della situazione il viceministro Galeazzo Bignami. "La direttiva del ministero è in preparazione dalla struttura tecnica di emissione e in direzione generale – assicura l’esponente di FdI –. Perché è evidente che l’articolo 143 del Codice della strada assoggetta tutta la normativa inerente alla circolazione stradale alla legislazione esclusiva dello Stato, quindi scendere sotto i 50 è una direttiva del Ministero. Inoltre sia la Corte Costituzionale, che ha ribadito la riserva di legge, che la Corte di Cassazione con pronunce proprio sul punto, hanno affermato l’illegittimità di vincoli alla riduzione oraria se non a fronte di situazioni sensibili. Affermando anche che estendere a tutto il territorio urbano rischia di negare la rilevanza di questi luoghi – ricorda il vice ai Trasporti –. Nel momento in cui c’è la Corte Costituzionale del 2010 che afferma che è una legislazione esclusiva dello Stato è abbastanza chiaro l’esorbitanza del provvedimento bolognese".

Palazzo d’Accursio però, come noto, non si è scomposto e non si scomporrà. Secondo quanto filtra, il Comune aspetterà di capire il contenuto della Direttiva per decidere, eventualmente, di ricorrere al Tar. Gli uffici sono pronti all’evenienza, ma non c’è particolare fretta, la misura sta facendo il giro dei media nazionali e internazionali. E un male per il Comune non è. La direttiva, secondo fonti normative, sicuramente limiterà la discrezionalità sulle zone 30, che potranno essere applicate con principi di dettaglio e non in maniera generalizzata. In più, ci sarà una disciplina stringente sui velox, apparecchi che però Bologna non sta utilizzando sui 30. Ieri Lepore è intervenuto anche ad ’Agorà’ e a ‘Un giorno da pecora’. "La politica nazionale non studia molto, Salvini non legge quello che ha firmato. Non ha capito bene di cosa stiamo parlando visto che alcune città di centrodestra fanno lo stesso, come Ferrara. Sono un po’ in confusione", ha detto Lepore annunciando anche che incontrerà il primo multato. Le sanzioni finora sono una trentina, "la maggior parte alle bici". Il parere, poi del sindaco di Milano. "Il modello che sta applicando Bologna per Milano è impossibile – ha detto Beppe Sala –, quindi stiamo trovando il modo giusto. E’ una tendenza diffusa quella di andare verso i 30, ma ogni città deve trovare il modello". Ieri il sindaco ha incontrato i sindacati dei bus, si va verso un intervento sulla mobilità corposo a febbraio, si lavora a un accordo che tenga conto sia del potenziamento del trasporto pubblico, sia sul miglioramento degli stipendi degli autisti per rendere più attraente la carriera. Oggi nuovo tavolo tecnico.