Il centro torna a respirare. Riapre il bar-trattoria

Il locale, che chiuse per il Covid, inaugura domani sotto la torre medievale. La titolare: "Sono molto confortata dall’entusiasmo che ci circonda".

Il centro torna a respirare. Riapre il bar-trattoria

Il centro torna a respirare. Riapre il bar-trattoria

Si riaccendono le luci sotto la torre medievale di Castel di Casio. Domani riaprirà il bar-trattoria, situato proprio al centro del paese, nei pressi della piazza recentemente ristrutturata. A riaprire ’Non a caso’ (questo il nuovo nome del locale) sarà la signora Antonella Lombardo che ha lasciato Bologna per trasferirsi a Riola di Vergato dove, con la famiglia, ha acquistato una casa per godersi l’Appennino.

Negli ultimi mesi ha conosciuto Castel di Casio, di cui si è innamorata fino a lanciarsi in un’avventura imprenditoriale, consapevole della funzione sociale della propria scelta. Fra i progetti in cantiere il più ambizioso è sicuramente la gestione di una comunità-alloggio per anziani autosufficienti che vorrebbe realizzare nelle camere della locanda.

L’esercizio commerciale si candida a diventare un punto di riferimento, integrando diverse funzioni tra cui il servizio fotocopie, il pagamento di bollettini, il punto ritiro per le spedizioni, i tabacchi e, dalla primavera, il noleggio delle biciclette elettriche.

Il bar sarà aperto dalle 6 del mattino per colazioni e aperitivi e, a mezzogiorno, spazio ai pranzi di lavoro. La cucina sarà tradizionale,ma contaminata dai sapori della Puglia, la regione di provenienza della signora Antonella. Fra i propositi non mancano quelli artistici a favore di quanti vorranno utilizzare gli ampi spazi della struttura per promuovere i loro lavori.

"Crediamo che il nostro approccio integrato con la comunità - afferma la signora Lombardo - si sposi con gli intenti della società proprietaria dei locali formata da settanta residenti per animare il paese. Sono molto confortata dall’aiuto che sto ricevendo dai proprietari e dall’ entusiasmo che circonda la riapertura. Gli inizi sono sempre faticosi, ma ce la metteremo tutta".

"Nel 2000 abbiamo fondato la società - racconta Marco Gualandi, presidente della Girolamo di Casio - per garantire al paese la presenza di un locale funzionante. Per più di 15 anni le cose sono andate a gonfie vele poi, fra pandemia e problemi gestionali, il meccanismo si è inceppato. Sono convinto che l’entusiasmo della signora sarà contagioso".

Conclude con un auspicio Marco Aldrovandi, sindaco di Castel di Casio: "Sono grato ad Antonella e alla sua famiglia: la trattoria per molti anni è stata il centro vitale del capoluogo. Mi auguro di cuore che lo torni ad essere".

Fabio Marchioni