Il Comune e le tariffe scolastiche "Nessun aumento della morosità"

L’assessore Li Calzi replica alla consigliera Zuntini (Fd’I): "Ha confrontato dati non paragonabili tra di loro. La percentuale di riscossione delle cifre dovute si attesterà sui livelli dei precedenti anni scolastici".

Il Comune e le tariffe scolastiche  "Nessun aumento della morosità"

Il Comune e le tariffe scolastiche "Nessun aumento della morosità"

Sui dati della morosità relativa alle tariffe dei servizi educativi il Comune passa al contrattacco. "Quando si danno numeri, si sollevano allarmi e si muovono accuse bisognerebbe almeno sapere di cosa si parla – dice l’assessora al Bilancio, Roberta Li Calzi –. Le affermazioni della consigliera Zuntini sul presunto incremento della morosità sui servizi educativi sono basate su presupposti errati, perché confrontano dati che non sono confrontabili, e su una scarsa conoscenza di come funziona il servizio di riscossione".

La procedura per la riscossione dei servizi scolastici comunali soggetti a tariffazione, spiega Li Calzi "prevede in prima battuta l’emissione delle fatture, seguite da sollecito – senza alcun addebito ulteriore – per le famiglie che non hanno effettuato il pagamento. Solo nel caso in cui le famiglie continuino a non effettuare il pagamento si procede con la riscossione coattiva". In merito ai dati divulgati dalla consigliera di FdI "prendendo il caso dell’anno scolastico 20202021, l’importo di euro 11.594.087,07 non corrisponde a quanto deve essere ancora riscosso, bensì a quello delle fatture emesse dall’Ente. Le famiglie hanno versato, alla notifica della fattura, 10.596.192,5 euro, pari al 91,40% dell’importo emesso, più 141.802,45 euro pari al 1,22% tramite riscossione coattiva, mentre per 856.092,07 euro pari al 7,38% la procedura per la riscossione coattiva è ancora in corso. Stesso discorso per i 3.130.447,77 euro che rappresentano il totale delle fatture emesse nell’anno 20202021 per il servizio asilo nido, incassate attualmente per il 97,20%" sottolinea l’assessora.

Per l’anno scolastico 202223 dice Li Calzi "non solo non si è ancora completato il ciclo di riscossione bonaria tramite bollettino di sollecito, ma addirittura per gli ultimi due mesi (maggio e giugno) al momento dell’estrazione dei dati, non era ancora scaduto il termine ordinario per il pagamento. I dati risalgono al 17 agosto e alcuni bollettini ordinari o avvisi di sollecito sono stati emessi nello stesso mese. Il ciclo di riscossione coattiva non è ancora iniziato, e dai dati che abbiamo ora e dal raffronto con gli anni passati non emergono sostanziali scostamenti. Per esempio: nel 2019 a settembre, quindi dopo un mese rispetto alla data dell’attuale estrazione, quando tutti i bollettini erano giunti a scadenza, la percentuale di riscosso dei servizi educativi e scolastici si attestava mediamente sull’82%, nell’estrazione di agosto 2023 si attesta sull’80%".

Morale, dice l’assessore "dopo tutte le scadenze e dopo i solleciti bonari, in parte già emessi, possiamo prudentemente affermare che avremo grosso modo gli stessi numeri degli anni passati. Questo anche grazie alle politiche sociali del Comune per cui le famiglie con fragilità economiche vengono sostenute con agevolazioni tariffarie, compresa la totale esenzione. Se poi le considerazioni della consigliera Zuntini sono invece mirate a sollecitare un intervento contro le famiglie che fisiologicamente pagano con qualche giorno di ritardo dopo il sollecito bonario, posso dire che questo non avverrà: l’amministrazione non ha alcun atteggiamento vessatorio contro chi ha difficoltà o è leggermente in ritardo".

red. cro.