Il consigliere Baglieri lascia il M5s: "Non condivido l’appoggio al Pd"

Dopo l’uscita di Tonelli un’altra frana per i gruppi di opposizione. "Eravamo autonomi e alternativi ai partiti"

Il consigliere Baglieri lascia il M5s: "Non condivido l’appoggio al Pd"

Il consigliere Baglieri lascia il M5s: "Non condivido l’appoggio al Pd"

Giovanni Baglieri si è dimesso dalla carica di consigliere comunale. Il frullatore della politica casalecchiese produce un’altra frana nei gruppi di opposizione. Dopo l’uscita di Andrea Tonelli dal gruppo della lista civica, le coalizioni che si sono formate intorno ai due candidati contrapposti del centrosinistra spaccano anche la compagine grillina. Baglieri non ha infatti condiviso la scelta del suo movimento di appoggiare con una propria lista la candidatura di Matteo Ruggeri. Messo in minoranza dall’assemblea della sua formazione che ha deciso di appoggiare il candidato ufficiale del Pd, ha tirato le conseguenze e l’altra mattina ha protocollato le sue dimissioni da una carica che ricopriva dall’inizio della legislatura.

Il gruppo del M5s aveva già subito la defezione del capogruppo, l’ex candidato sindaco Cappellini, prima passato al gruppo misto, poi approdato a Fratelli d’Italia. Strada diversa quella imboccata da Baglieri che invece si è dimesso e per le ultime sedute del consiglio comunale sarà surrogato dal primo dei non eletti nella stessa lista grillina. Si tratta di Massimo Mattei che parteciperà già alla seduta odierna, con all’ordine del giorno una serie di delibere di bilancio e l’illustrazione di alcune delibere di taglio urbanistico. In apertura lo spazio per le interrogazioni e ‘question time’ che hanno visto spesso trattare questioni poste da Giovanni Baglieri, che si è distinto nella segnalazione di problemi di degrado, di scarsa manutenzione e di tutela dell’ambiente.

"Mi sono dimesso perchè il movimento si è distinto per l’autonomia dagli schieramenti tradizionali, come una forza politica trasversale, alternativa ai partiti. E così ho interpretato il mio ruolo. Ora aderire alla candidatura del Pd segna un cambio di atteggiamento che non mi sento di condividere. Con serenità, e consapevolezza di avere fatto il possibile contro quello che spesso si è manifestato come un muro di gomma, lascio il seggio, senza acrimonia. Potevamo benissimo continuare sulla nostra strada. Siamo stati eletti con una linea precisa, con un risultato importante, un 10 per cento di elettorato che alle ultime amministrative ci ha dato fiducia. Abbiamo fatto battaglie importanti sulla gestione del verde, dei rifiuti, sulla manutenzione della città e sull’inquinamento acustico di Unipol Arena".

Gabriele Mignardi