Il Dossetti apripista delle televisite oculistiche

L’azienda sanitaria ha investito nel progetto un milione di euro per l’acquisto di apparecchiature tecnologicamente avanzate

Il Dossetti apripista delle televisite oculistiche

Il Dossetti apripista delle televisite oculistiche

di Gabriele Mignardi

Ha aperto ieri nell’ospedale Dossetti di Bazzano la prima clinica oculistica virtuale dell’Azienda Usl di Bologna.

"Si tratta anche della prima in Italia" hanno spiegato i vertici della sanità cittadina e regionale che con un investimento da un milione di euro in tecnologia di nuova generazione hanno reso operativo un modello che entro la fine dell’estate verrà replicato in altre tre strutture sanitarie del territorio bolognese.

Così da oggi i pazienti con problemi di vista potranno svolgere esami di alta specialità come retinografia, ‘oct’ e campo visivo nell’ospedale di Valsamoggia. Gli esami diagnostici, le immagini e i dati raccolti in questa innovativa clinica virtuale saranno poi valutati e refertati dai medici oculisti presente presso la struttura specialistica dell’ospedale Maggiore di Bologna, e questo grazie ad un software dedicato all’elaborazione delle immagini e alla telerefertazione. "Tramite la telemedicina e l’innovazione digitale i medici oculisti del centro sistema potranno quindi seguire il follow up dei pazienti nelle cliniche virtuali, prossime al domicilio degli assistiti, garantendo una copertura capillare della presa in cura e delle prestazioni sull’intero territorio" ha spiegato il direttore generale dell’azienda Usl Paolo Bordon che ha inserito questo progetto nell’obiettivo-prossimità massima dei servizi alla residenza dei cittadini.

"L’obiettivo del progetto Clinica Virtuale, la cui efficacia è già stata dimostrata da studi scientifici anglosassoni, consiste nel potenziare le prestazioni oculistiche sul territorio, favorendo l’erogazione dei servizi a poca distanza dal domicilio dei pazienti, promuovendo e sviluppando la telerefertazione- ha aggiunto il dottor Manlio Nicoletti, direttore oculistica dell’Azienda Usl-

E’ un nuovo modello organizzativo reso possibile dalla collaborazione di tutte le figure professionali coinvolte: dagli infermieri agli amministrativi, fino all’ortottista e al medico. Tutti hanno ‘remato’ nella stessa direzione". Francesca Maria Quagliano, responsabile del progetto, ha spiegato che si tratta di una risposta clinica di qualità che vede un primo livello a Bazzano ed un secondo livello al Maggiore: "Una modalità che facilita anche la conclusione del percorso terapeutico nel lungo periodo".

Il direttore di ingegneria clinica Elisabetta Sanvito si è riferita alle rare esperienze estere di questo sistema "Che rende tutto più facile ma ugualmente efficace per le persone anziane o fragili, quelle che con maggiore frequenza hanno necessità di queste cure, e che hanno anche maggiori problemi di mobilità". Il finanziamento regionale ha reso possibile l’avvio dell’esperienza nell’ospedale di riferimento per il comune di residenza dell’assessore Raffaele Donini il quale ha spiegato che questa esigenza si è manifestata in maniera acuta durante la pandemia

"Con effetti importanti sulla riduzione dei tempi di attesa e l’uso di fondi del Pnrr dedicati proprio ad investimenti in attrezzature diagnostiche di ultima generazione".

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