BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Il gioiello ritrovato. La pensilina modernista fa discutere Bologna: "È in stile Ventennio"

Si accende il dibattito dopo il restaturo del cinema Modernissimo "Quella M ricorda Mussolini. L’opera stride nel contesto medievale". Replica il direttore della Cineteca: fu criticata anche la piramide del Louvre.

Il gioiello ritrovato. La pensilina modernista fa discutere Bologna: "È in stile Ventennio"

Il gioiello ritrovato. La pensilina modernista fa discutere Bologna: "È in stile Ventennio"

È già diventata "la pensilina della discordia" – viste le critiche ricevute – l’opera attualmente in costruzione davanti a Palazzo Re Enzo, nel cuore di Bologna, dell’artista marionanni, incaricato di studiare il nuovo ingresso del rinato cinema Modernissimo.

Il cinematografo inaugurato nel 1915, costruito sotto terra con tutto l’entusiasmo della spinta urbanistica modernista e la bellezza del decoro Belle Epoque, è stato riportato all’antico splendore dalla Cineteca di Bologna e alla fine di novembre, dopo dieci anni di lavori, è stato riaperto al pubblico. Tuttavia la sala ha perduto lo splendido ingresso originale, ora occupato da un negozio di moda, quindi si è dovuto pensare a una nuova entrata. Non una cosa semplice, ma alla fine l’istituzione diretta da Gian Luca Farinelli ha incaricato l’artista marionanni, maestro della luce, che ha studiato il progetto di una pensilina pensata con tutta la forza metaforica di una "lanterna", la cui costruzione è attualmente in progress, con il cantiere attorno, ma con la parte più alta ben visibile a tutti i passanti e un rendering noto e ampiamente reso pubblico.

A poco più di due settimane dall’inizio dei lavori e a poco meno di tre mesi dall’inaugurazione, prevista per fine febbraio 2024, in corrispondenza di una delle discese ai sottopassi novecenteschi, ecco che su facebook arriva la critica molto aspra del Comitato per Bologna storica e artistica, che compara la pensilina (costituita da pareti realizzate in lastre di vetro temperato con travi reticolari in acciaio che sostengono la copertura, il cui manto è coperto da lastre di zinco-titanio) a quella di un autobus e punta il dito contro lo stile dell’insegna, che "ricorda quello del Ventennio". "Si intravede la nuova pensilina del Cinema Modernissimo – scrive il comitato – Il retro di palazzo Re Enzo prima ha ospitato le "gocce" (contestata struttura di plastica e vetro del 2003, ndr) e adesso una strana tettoia per i cinefili che a Bologna si muovono tutti nelle viscere della terra. A parte le letture promozionali (tenda di Re Enzo, lanterna magica, metropolitana della cultura ecc.) sembra una pensilina degli autobus ingrandita. Dietro si vede il Palazzo dei Banchi del Vignola: il confronto è devastante". E prosegue la sferzata del comitato che ritiene l’opera ‘oggetto fuori contesto: "Di fronte al palazzo di Pontoni ci aspettavamo delle citazioni pseudo-Liberty invece la M e la scritta Modernissimo nel rendering ricordano lo stile del ventennio. Forse la lanterna magica si è inceppata verso il 1935 e chissà se l’autore ne è consapevole. Secondo noi è brutta. Il vetro e l’acciaio sono fastidiosi a ridosso di un edificio medievale a pochi metri da Piazza Maggiore e la tettoia pone il problema dei progetti che per riempire i pochi spazi ancora liberi non rispettano il centro storico".

Alle obiezioni replica il direttore della Cineteca Farinelli: "Conviene aspettare che la pensilina sia finita prima di dire che fa schifo, perché adesso è uno scheletro, siamo a metà dei lavori". E prosegue: "Naturalmente è stata autorizzata dalla Soprintendenza che ci ha chiesto una struttura moderna e non è una cosa banale. La M di cui si parla e che si definisce mussoliniana… cosa posso dire, se il cinema si chiamasse Vecchissimo avremmo messo una V… ma del resto, senza voler fare paragoni, quando fu fatta la piramide del Louvre sembrò che fosse il più grande insulto alla storia e adesso metà delle foto di Parigi la ritraggono".