Il libro d’arte si mette in mostra a MAMbo

Balbi racconta l’Art Book Festival, dal 26 al 28 maggio: "La sala delle Ciminiere come open space con tavoli ed espositori"

Il libro d’arte si mette in mostra a MAMbo

Il libro d’arte si mette in mostra a MAMbo

Fiorisce al Mambo dal 26 al 28 maggio un nuovo festival, l’Art Book Festival. In effetti le sue radici, come spiegano i curatori, Danilo Montanari e Lorenzo Balbi, affondano in Artelibro, manifestazione dedicata al Libro d’Arte che andò in scena a Palazzo Re Enzo dal 2004 al 2013. Diventerà il nuovo "salotto di riferimento" per chi scrive, lavora, si interessa e tratta di libri e di arti fatti ad arte?

Lorenzo Balbi, in cosa Art Book Festival si ispira a Artelibro e in cosa lo supera?

"Mi ricordo che da studente di arte venivo sempre ad Artelibro da Torino, ed è da un po’ di anni che pensiamo a una fiera del libro d’arte e d’artista, proprio con un focus sul medium libro d’arte, quindi non solo sull’editoria d’arte, ma anche su come gli artisti utilizzano il formato libro".

Come verrà ripensata la sala delle Ciminiere?

"Essendo l’idea quella di sfruttare lo spazio nell’intervallo tra una mostra e l’altra, la sala delle Ciminiere sarà un open space con tavoli ed espositori ma anche delle teche mostra dedicate ad artisti. Ci sarà il disvelamento di un’opera site specific di Daniela Comani, prodotta con il Trust di arte contemporanea ed entra a far parte del Mambo. Una tre giorni dedicata al libro d’arte e d’artista all’interno di un museo che guarda ad altre esperienze importanti del mondo come Printed Matter al PS1 di New York, perché crediamo che un museo debba sperimentare anche questi formati. Ci saranno naturalmente un programma di talk e una serie di focus espositivi dedicati ad artisti, come quello a Irma Blank, per vedere come alcuni maestri hanno sperimentato l’uso del libro come medium".

L’Italia è ricca di esperienze editoriali e d’artisti?

"Sì e c’è una bella tradizione di collezionismo, di gallerie e librai che si occupano di questi materiali. Con Danilo Montanari ci eravamo detti che sarebbero stati una trentina… ma siamo già a quaranta, la risposta è stata entusiasta, forse c’era davvero un vuoto e speriamo di raccogliere un’eredità importante, perché per gli storici dell’arte e per i curatori c’è una sorta di feticismo del libro, per cui era anche un’occasione per comprare libri, acquistarli, sfogliarli".

Essendo al Mambo ed essendo una manifestazione a ingresso gratuito con solo il biglietto del museo, l’idea è quella di aprire un mondo molto ricercato e particolare anche al grande pubblico?

"Sì, sono convinto che si possa fare un lavoro approfondito sul libro d’artista. Essendo per sua natura individuale la fruizione di un libro, per cui si presta poco a mostre e percorsi espositivi, il libro è penalizzato anche nei musei, chissà se invece non riusciremo a fare massa critica attorno a questo medium".

Benedetta Cucci

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