Il Monte di Pietà compie 550 anni

Al via le celebrazioni dell’istituzione che nacque nel 1473. Per l’occasione l’opera ’Ostrakòn’ di Gheller

Il Monte di Pietà compie 550 anni

Il Monte di Pietà compie 550 anni

di Claudio Cumani

Sarti, tintori, lavatori di canapa ma anche fabbri, calzolai e muratori. Fu a loro che si rivolse a partire dal 23 aprile 1473 il primo Monte di Pietà di Bologna, quello che sorgeva all’incrocio fra via Farini e il Pavaglione e che aveva come direttore il mercante Giovanni Bolognini. Voluto dal predicatore francescano Michele Carcano di Milano (il religioso aveva fondato nel 1462 a Perugia il primo Monte di Pietà italiano in assoluto), il centro offriva credito a condizioni agevolate ai poveri (con un oggetto in pegno a garanzia), andando incontro a chi rischiava l’assoluta indigenza.

La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che è in un certo senso continuazione ideale di quella esperienza, celebra adesso i 550 anni della nascita del nostro Monte di Pietà e lo fa con una serie di iniziative dal 16 al 20 maggio. In particolare è stata commissionata all’artista Giulietta Gheller l’opera Ostrakòn-La seconda vita, lavoro a quattro mani realizzato con l’attrice e regista Alice Toccacieli che verrà esposta a Palazzo Paltroni. Toccacieli, durante una performance, ha rotto la statua che l’artista ha poi ricostruito offrendole nuova vita. Le celebrazioni prendono l’avvio oggi alle 17 all’Oratorio San Filippo Neri con l’intervento della presidente Giusella Finocchiaro a cui seguirà la riflessione della storica Maria Giuseppina Muzzarelli. Gheller illustrerà poi al pubblico la genesi della propria opera, seguita dal monologo dell’attore Nicola Borghesi accompagnato dall’esecuzione organistica di Isvan Bàtori. Alle 18,30 a Palazzo Paltroni è annunciata la presentazione del percorso espositivo che mette appunto in dialogo Ostrakòn con altre sette opere.

La storia del Monte di Bologna, nato a suo tempo grazie alla pressione di fra’ Michele su un gruppo di facoltosi imprenditori, è ricca di colpi di scena. Basti dire che la crisi arriva un anno dopo la nascita per mancanza di risorse e dura per ben 30 anni. Il 3 dicembre 1504 però, ancora grazie alle prediche appassionate di un altro frate (in questo caso Bartolomeo da Novara), gli sportelli riaprono. A fine Cinquecento il Monte conta otto filiali (di cui quattro in provincia), a fine Seicento è la pietra angolare del sistema creditizio cittadino erogando crediti, attraverso anticipi su merci, a operatori del settore della seta e offrendo sostegno alle Opere Pie per dotare di dote le ragazze in età da marito.

Il periodo buio è ovviamente legato all’arrivo di Napoleone nel 1796 con la spoliazione del Monte costretto a pagare tre milioni di vecchie lire ai francesi come diritto di conquista: vengono licenziati centro dipendenti e la banca resta chiusa fino al 1802. Il riavvio è con un unico sportello e con tre impiegati: vengono concessi prestiti solo su biancheria, ottoni e arnesi e solo per un anno.

Ma la Storia accelera. Nel 1925 c’è il riconoscimento come Monte di credito su pegno di prima categoria (di fatto un’assimilazione alle Casse di Risparmio) e nei decenni successivi arrivano varie aggregazioni degli istituti di credito. La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna nasce nel 1991 dalla banca del Monte di Bologna e Ravenna e dal 2002 ha sede a palazzo Paltroni in via Donzelle. Passano i secoli ma la mano tesa alla città è la stessa.

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