BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Il paradiso dei cinefili è tornato

Cinema Ritrovato: quasi 500 film dal 22 giugno. Apre il festival Aronofsky, poi arriva anche Chazelle

Il paradiso dei cinefili è tornato

Il paradiso dei cinefili è tornato

Damien Chazelle presenta Les parapluies de Cherbourg di Demy il 29 giugno, Wim Wenders introduce Sentieri selvaggi di John Ford il 22, Volker Schloendorff L’angelo azzurro di von Sternberg il 23, Alexander Payne Merlusse di Pagnol il 24 e Darren Aronofsky Amadeus di Forman il 21 giugno per la pre-inaugurazione. Tutti pazzi per il cinema classico i registi contemporanei del mondo, anche quello degli altri però. Perché al festival del Cinema Ritrovato che inizia sabato 22 giugno in otto sale (anche il Modernissimo – prima monosala in Italia con oltre 100mila biglietti staccati) con l’attesissimo nuovo ingresso, la pensilina di Mario Nanni che verrà inaugurata la prossima settimana) e tre luoghi all’aperto (tra cui piazza Maggiore), una delle cose che i cineasti più amano fare, è venire a parlare di quelle pellicole che li hanno formati, ispirati, deliziati. "Solitamente – racconta Gian Luca Farinelli, nella cornice festivaliera anche co-direttore della kermesse con Cecilia Cenciarelli, oltre che direttore della Cineteca – noi mandiamo la lista dei film dell’edizione e gli invitati scelgono quale presentare". Una corsa all’oro, si potrebbe dire, quella che accade tra le pagine dell’iconico catalogo curato da Alessandro Cavazza, che ogni anno è capace di pigiare nel possente volume, centinaia di piccole trame: quest’anno 480, tanti quanti i film che si vedranno in nove giorni, rappresentati però solo da un’immagine in copertina (anche sul manifesto), quella di Catherine Deneuve con cappottino pastello e fiocco in testa in Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, che compie 60 anni e vede come interprete maschile Nino Castelnuovo. A introdurre film restaurati che compiono un’età da anniversario, ci sono anche Sergio Castellitto nuovo presidente del Centro sperimentale di cinematografia per La visita di Antonio Pietrangeli il 26 giugno e Pietro Marcello con I sette samurai di Kurosawa venerdì 28.

La città si trasforma per l’ennesima volta, la trentottesima, in quella capitale del cinema che è già paradiso dei cinefili, dove proprio Alexander Payne disse anni fa di voler cercare casa. E propone un cartellone monumentale di film restaurati, suddivisi in retrospettive, per una storia del cinema che ospita Pietro Germi, autore di successi internazionali, centrale in alcuni momenti decisivi del nostro cinema (il neorealismo, la commedia all’italiana) a 50 anni dalla sua scomparsa. Ma anche Marlene Dietrich provocatoria come madre in carriera, come star bisessuale che praticava il cross-dressing, come icona della moda e dello stile, come attrice politicamente impegnata e Delphine Seyrig (il titolo per lei è Una strega come le altre) il cui cinema non può essere separata dal suo impegno femminista. O ancora Anatole Litvak, maestro nato a Kiev, ingiustamente ignorato, con una carriera internazionale lunga sessant’anni.

Brilla sempre di più Ritrovati e restaurati che con i suoi 80 titoli è un festival nel festival e tra gli eventi più attesi vedrà il ritorno, del Napoléon vu par Abel Gance, di cui si presenta grazie al lavoro decennale della Cinémathèque française, la prima parte (3 ore e 47 minuti). Non mancheranno i film di 100 anni fa, la lanterna a carbone per due serate in piazzetta Pasolini, film sul cinema, documentari recenti e classici restaurati come i tre corti girati dal giovane Stanley Kubrick a inizio anni Cinquanta, il Pratello Pop (supercult: Stephanie Rothman con The Working Girls), tanto cinema al femminile, i registi che naturalmente presentano anche i loro film restaurati, come Paris Texas per Wenders e Sbatti il mostro in prima pagina per Marco Bellocchio. E pure i primi film che i bolognesi vedevano nel 1904.