Il patto tra istituzioni. Il ministro Sangiuliano:: "Daremo delle opere". Risorse dalla Regione

Lucia Borgonzoni: "Grande opportunità per la città, sarà boom di visite". Matteo Lepore: "Fondamentale investire sulla centralità della Bolognina".

Il patto tra istituzioni. Il ministro Sangiuliano:: "Daremo delle opere". Risorse dalla Regione

Il patto tra istituzioni. Il ministro Sangiuliano:: "Daremo delle opere". Risorse dalla Regione

"Dobbiamo porci il problema di creare oggi quello che in futuro, fra 100-200 anni, sarà il passato. Questo museo dovrà diventare il passato del futuro, affinché le generazioni che verranno potranno vivere di qualcosa che è stato creato in un momento a noi contemporaneo". E’ stato Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, a compiere la prima visita tra le meraviglie del Museo della Cultura italiano, immaginato da Illumia e presto realtà. Il Mic, ieri a Bologna per la firma del protocollo d’intenti, ha tracciato la strada del suo sostegno al sogno di Francesco Bernardi, fondatore dell’azienda. Presenti in sala anche Galeazzo Bignami, viceministro ai Trasporti, e il senatore Pier Ferdinando Casini. "I valori fondanti devono essere valori di tutti quanti. E tra questi ci vuole la consapevolezza della nostra storia". Un contributo, ha assicurato Sangiuliano, arriverà anche da Roma: "Non faremo mancare le risorse, se saranno necessarie. E soprattutto porteremo anche delle opere. Abbiamo 5 milioni di opere, ne esponiamo solo 480mila". La collaborazione col privato, per il ministro, è imprescindibile: "Abbiamo un tale patrimonio, una tale estensione che è necessaria poi la collaborazione con i privati. L’idea è quella di raccontare in un percorso museale il contributo che l’Italia ha dato all’umanità".

Assieme al ministro c’era la sottosegretaria bolognese al Mic, Lucia Borgonzoni, che da vicino sta seguendo l’evolversi dell’idea. "Per Bologna sicuramente si tratta di una grande opportunità. Un’occasione per richiamare in città ancora più visitatori in arrivo da altre regioni e da altre parti del mondo, desiderosi di conoscere la storia e la cultura del nostro Paese – ha sottolineato Borgonzoni –. Un patrimonio unico, fatto di eccellenze, che tanto nei secoli e ancora oggi ci rende orgogliosi e che merita di essere valorizzato sempre più". Borgonzoni ha aggiunto anche che "il progetto rappresenta l’esempio di una sinergia vincente tra pubblico e privato. Un’iniziativa che merita tutto il nostro sostegno e che avrà sicuramente importanti ricadute sul territorio. Ringrazio Francesco Bernardi per la passione che ci ha messo". Dal palco sono intervenuti anche il sindaco di Bologna e il governatore dell’Emilia Romagna. Matteo Lepore: "Credo che innanzitutto sia una grande opportunità per la Bolognina. Questo è un luogo di grandi trasformazioni", ha rimarcato il sindaco, ricordando come il 25% dei residenti della zona sia nato in altri Paesi. "Dobbiamo metterci alle spalle questo l’immobilismo della Bolognina e investire su questa nuova centralità. Il nuovo centro di Bologna è la Bolognina", un’impostazione che è un vecchio cavallo di battaglia dell’attuale sindaco e già assessore per 10 anni. Per quanto riguarda forma e contenuti che assumerà il Museo, "non sarà facile definire l’italianità tra gli italiani e l’italianità in Europa, ma è una grandissima sfida che in particolare Bologna può vincere. Bisognerà lavorarci mettendo da parte gli interessi, e facendo qualcosa per il nostro Paese".

Sulla stessa linea Stefano Bonaccini, che però ha aggiunto la promessa di un impegno. "Siamo pronti a fare come Regione tutta la parte che serve per lo studio di fattibilità e a mettere anche parte delle risorse economiche per la realizzazione di questo nuovo museo – ha detto il governatore –. Questa del Museo è un’idea molto importante, perché qualcuno più importante di me disse che chi non conosce il proprio passato rischia di viverne le pagine peggiori. L’Italia ha una grande storia, che in alcuni aspetti è stata anche tragica e guai a ripeterla. Ma ha una grande storia, tante eccellenze, può dare molto all’Europa". Del resto "abbiamo bisogno di garantire che chi viene qui conosca la storia di questo Paese", ha concluso il presidente dell’Emilia-Romagna.

Paolo Rosato