Il Pinocchio di Rodari e Verdini

La mostra a Salaborsa celebra la fiaba di Pinocchio attraverso le tavole illustrate da Raoul Verdini e le filastrocche di Gianni Rodari, presentando anche litografie dell'illustratore Vinicio Berti. Si sottolinea come la versione di Collodi sia più complessa e gotica rispetto a quella della Disney.

Il Pinocchio di Rodari e Verdini

Il Pinocchio di Rodari e Verdini

Dal Pinocchio di Luigi Comencini a quello di Guillermo Del Toro. Dal personaggio di Matteo Garrone al cartone animato di Walt Disney. Quante volte la fiaba di Collodi è stata rappresentata o illustrata. La mostra in Salaborsa ha come perno ’il Pioniere’, giornale del dopoguerra. Nel 1953, la direttrice Dina Rinaldi popone a Gianni Rodari, redattore del giornalino, la rivisitazione di Pinocchio attraverso disegni e testi. La scelta dell’illustratore ricade su Raoul Verdini. Così ne nascono oltre 200 tavole a colori, accompagnate da altrettante filastrocche in rima del miglior Rodari.

Da lunedì al 17 febbraio nella piazza coperta e nelle scuderie sono esposte 33 pagine del giornalino, riproduzioni dagli originali in carta fotografica accompagnate da un audio video. All’interno della mostra, a cura del Crap (comitato ricerche associazione pionieri), dell’archivio Vinicio Berti, con Radio città Fujiko, anche 60 litografie che Berti, illustratore del Pioniere, realizzò nell’81, centenario della pubblicazione. "Molto spesso rivediamo il Pinocchio della Disney, ma la ‘fabbrica dei sogni’ ha un po’ piallato le asperità delle favole - spiega Alfredo Pasquali di Crap e Radio città Fujiko –. Quella di Collodi è una favola con aspetti difficili. La morte è molto presente. Pensiamo a Pinocchio, che rischia di essere impiccato. O alla Fata turchina: è in realtà una bambina pallida, quasi fantasmatica. Rodari applica la sua filosofia: con i bambini non bisogna parlare bamboleggiando. Nelle didascalie del Pinocchio di Verdini e Rodari non si omette nulla. Anche i passaggi più gotici sono raccontati con semplicità e con la leggerezza tipica di Rodari". Martedì 6 alle 18 in Salaborsa incontro con Pasquali e Roberto Sottile, direttore artistico del Centro studi d’arte archivio Vinicio Berti.

Amalia Apicella