Il rettore Molari accelera l’iter: "Più peso al personale nelle elezioni"

Il rettore dell'Alma Mater di Bologna, Giovanni Molari, accelera sulla riforma dello Statuto. Obiettivo: approvazione entro fine anno o al più tardi primi mesi del 2024, in tempo per rinnovo organi accademici primavera. Maggior peso personale tecnico-amministrativo.

Il rettore Molari   accelera l’iter:  "Più peso al personale  nelle elezioni"

Il rettore Molari accelera l’iter: "Più peso al personale nelle elezioni"

Il rettore Giovanni Molari accelera sulla riforma dello Statuto dell’Alma Mater di Bologna. L’obiettivo è arrivare alla sua approvazione entro la fine dell’anno, o al più tardi nei primi mesi del 2024, comunque in tempo per il rinnovo degli organi accademici previsto nella prossima primavera. Una riforma che ruota, tra le altre cose, anche attorno a un maggior peso del personale tecnico-amministrativo sia per l’elezione del rettore sia come rappresentanza in Consiglio d’amministrazione d’Ateneo. A giugno, dopo i primi incontri sul nuovo assetto istituzionale da dare all’Alma Mater, è stato creato un gruppo di lavoro proposto dal rettore e nominato dal Senato accademico, sentito il Cda, guidato dal professor Franco Mastragostino.

Al team è stato affidato il compito di individuare le proposte di modifica dello Statuto, che saranno poi discusse e deliberate. La prima riunione, spiega Molari in una comunicazione inviata a tutta la comunità accademica dell’Università, si è svolta lo scorso 29 giugno e sono previsti incontri settimanali fino al 31 ottobre, quando il gruppo dovrebbe consegnare l’esito dell’istruttoria insieme alla proposta di nuovo Statuto. "Avremo così a disposizione i mesi di novembre e dicembre per i dovuti approfondimenti", spiega il rettore, che su questo assicura incontri periodici coi direttori di Dipartimento e organi accademici. In autunno, poi, "tutti i risultati emersi saranno condivisi con l’intera comunità dell’Alma Mater in incontri plenari che spero molto partecipati", sottolinea Molari. Che ammette: "Si tratta di tappe inevitabilmente ravvicinate, perché è importante conciliare i tempi della revisione e dei relativi confronti con le scadenze istituzionali della prossima primavera, quando sono previste le elezioni dei direttori e il rinnovo di Senato e Cda".