MASSIMO SELLERI
Cronaca

Il ricordo di Monsignor Vecchi, la messa di Zuppi a San Luca: "Lo portiamo nel cuore"

Il cardinale: "Domani ringrazieremo il Signore per avercelo donato". Il monsignore riuscì a far cantare Bob Dylan a Bologna in occasione del Congresso eucaristico nazionale del 1997

Il ricordo di Vecchi  La messa di Zuppi   domani a San Luca  "Lo portiamo nel cuore"

Il ricordo di Vecchi La messa di Zuppi domani a San Luca "Lo portiamo nel cuore"

Bologna, 27 maggio 2023 – A un anno esatto dalla scomparsa del vescovo ausiliare emerito, monsignor Ernesto Vecchi, domani alle 11 nel Santuario della Beata Vergine di San Luca il cardinale Matteo Zuppi celebrerà la messa di suffragio.

"Il 28 maggio del 2022 – ricorda l’arcivescovo – ci lasciava monsignor Vecchi. Un anno fa fu proprio lui a impartire alla città e a tutta l’Arcidiocesi la benedizione del mercoledì in piazza Maggiore con l’Immagine della Madonna di San Luca. Penso che quel momento abbia rappresentato per lui una grande gioia, perché ha significato l’unione fra le cose che amava di più: Maria e Bologna. Domani lo ricorderemo e lo porteremo nel cuore ringraziando il Signore per avercelo donato".

Per tutti resterà il sacerdote che nel 1997 portò al Caab Bob Dylan, facendolo cantare e pregare davanti a Papa Giovanni Paolo II. Per quell’evento, come per tutti quelli che si svolsero durante il Congresso eucaristico nazionale, la Curia non spese un centesimo, con l’allora provicario generale che andò a bussare a tutte le porte per ottenere le risorse necessarie e realizzare un evento che fece storia e lo portò alla nomina episcopale. Chi ha avuto la possibilità di collaborare con lui ne ha anche sperimentato la generosità.

Nel 2000, durante la Giornata mondiale della gioventù, a Roma, i ragazzi bolognesi erano alloggiati in una scuola alla Magliana e lui ogni sera li aspettava, facendo trovare loro acqua e frutta fresca, due alimenti fondamentali per affrontare l’afa capitolina. A tutti sembrava strano che quel vescovo che dal pulpito lanciava delle invettive su fatti di costume, utilizzando anche il dialetto per farsi intendere bene e meglio, fosse così generoso nel quotidiano. Le due cose non si escludono e questo era il suo modo per essere netti e far capire che il dialogo è possibile anche senza cadere nell’ambiguità. Il tutto con uno spirito di grande obbedienza, quella che lo portò a restare a Bologna, rinunciando a guidare una diocesi, su richiesta del cardinale Carlo Caffarra.

Resterà anche il vescovo della "tagliatella lunga e predica corta soprattutto la domenica" a dimostrazione di quanto avesse ben presente come si dipana la vita dei fedeli.

Del resto, prima di entrare in seminario aveva conosciuto il mondo del lavoro, una esperienza che gli consentì di essere un punto di riferimento per tutti gli abitanti della parrocchia del Villaggio Ina, dove fu parroco dal 1969 al 1989.

Consacrato vescovo nel 1997, restò ausiliare di Bologna fino al 2011, quando Papa Benedetto XVI accettò le sue dimissioni. Nel 2013 venne nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Terni, Narni e Amelia, incarico che ricoprì per un anno. È scomparso all’età di 86 anni.