Il sindaco Bosso in campo: "Non si può perdere tempo"

Il primo cittadino parla di intervento "non più rinviabile" sul centro commerciale

Il sindaco Bosso in campo: "Non si può perdere tempo"

Il sindaco Bosso in campo: "Non si può perdere tempo"

Un tavolo di confronto sulle problematiche di ordine pubblico che si ripropongono periodicamente nella cittadella dello shopping e dello spettacolo il sindaco di Casalecchio, Massimo Bosso, lo aveva già richiesto una ventina di giorni fa, a metà dicembre, in una intervista al nostro giornale, dopo le violenze che si erano scatenate in occasione del concerto abusivo autoconvocato dal trapper Medy Cartier.

"Un tavolo di confronto con la Prefettura e la Questura, per precisare le misure di prevenzione e intervento. Credo sarà richiesto innanzitutto un maggior impegno sulla sicurezza da parte del centro commerciale, al fine di bloccare sul nascere possibili nuovi episodi simili", diceva Bosso prima che si registrassero le rapine dei giorni scorsi.

"Il centro Gran Reno è oggi una realtà a valenza metropolitana e regionale, con il registrarsi di fenomeni che oggi non sono più oggettivamente locali. In tal senso è molto importante, così come avevamo richiesto al Prefetto, la convocazione del tavolo per l’ordine e la sicurezza, a livello metropolitano, segno della volontà di affrontare in modo coordinato e organico, fra tutti i soggetti interessati e le forze dell’ordine, la gestione dei flussi e della sicurezza del centro", ribadisce oggi il primo cittadino di Casalecchio, consapevole che un impegno continuativo non è più rinviabile. E cosa chiederete al Prefetto? "Sarà anche l’occasione da parte nostra come amministrazione di ribadire l’importanza del progetto di trasformazione della caserma di Casalecchio di Reno in compagnia, con l’aumento degli agenti presenti sul territorio, proprio per rafforzare il presidio sulla nostra città, che accanto ai 36mila residenti vede ogni giorno altre 70mila persone frequentare Casalecchio per lavoro o svago, come avviene nel caso di Gran Reno e Unipol Arena".

Ma non basta un intervento solo repressivo o di controllo, come aggiunge Bosso: "Accanto a ciò stiamo lavorando, con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, all’avvio di un progetto educativo per indagare e prevenire questi fenomeni che riguardano le fasce giovanili, al fine di indirizzare le loro energie in modo sano e positivo".

g. m.