Il valore delle dimore storiche

A Bologna si è tenuto un convegno sul sostegno dei Beni Culturali privati, con proposte per incentivare la valorizzazione e la manutenzione delle dimore storiche, cruciali per il patrimonio artistico e architettonico. Autorità regionali e locali concordano sull'importanza di una cooperazione pubblico-privato per preservare questo prezioso comparto.

Barberini Mengoli

Da pochi giorni si è concluso a Bologna un convegno, organizzato dalla presidente delle Dimore Storiche dell’Emilia Romagna, Beatrice Fontaine, dal titolo ’La valorizzazione ed il sostegno dei Beni Culturali privati’, rivolto, in particolare, all’attenzione delle calamità climatiche che colpiscono e danneggiano le proprietà private di valore storico. Si sa che queste dimore hanno un costo notevole di mantenimento, in buona parte a carico del proprietario. Si tratta di spese che alimentano diverse filiere di artigiani specializzati, persone che lavorano per la cura di questi Beni che rappresentano un patrimonio artistico e architettonico del nostro Paese. Confortanti sono stati i risultati degli interventi del convegno. L’assessore alla Cultura dell’Emilia Romagna Mauro Felicori, ritiene che si possa iniziare ad affrontare il problema pensando a una legge regionale ad hoc che incentivi i proprietari privati nella valorizzazione dei propri Beni, pur sapendo che l’Ente regionale non ha grandi leve fiscali da attivare. Anche l’assessore comunale Anna Lisa Boni concorda nelle cure delle proprietà che devono diventare un obbligo morale; inoltre pensa che sia di fondamentale importanza la cooperazione tra pubblico e privato, come succede per i Portici, per lo più privati. Nella nostra regione sono presenti oltre 400 dimore storiche associate all’Adsi che rappresentano un anello fondamentale nella "catena di montaggio del patrimonio culturale. Se questo anello – spiega la presidente Fontaine – si spezza, è un intero comparto a risentirne innescando un effetto domino. Basti pensare che tra il 2017 e il 2021 la filiera di manutenzione ha registrato un calo del 36%. Ciò accade perché spesso i proprietari non sono nelle condizioni di avviare interventi di recupero e salvaguardia dei loro beni privati, molte volte messi a disposizione del pubblico".

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