"Imu da 5.000 euro. Ho sbagliato, ma chiedo aiuto"

Il caso della signora Paternoster: "Vogliono gli arretrati per un cambio di abitazione, sono in difficoltà". La sindaca Muzic: "Già rateizzata la tassa"

"Imu da 5.000 euro. Ho sbagliato, ma chiedo aiuto"

"Imu da 5.000 euro. Ho sbagliato, ma chiedo aiuto"

di Pier Luigi Trombetta

"L’amministrazione comunale di Argelato mi chiede 5.000 euro di Imu per mancata comunicazione di variazione di un interno dello stesso condominio. Nonostante le prove, ovvero cambio Tari, domiciliazione delle bollette e testimonianze degli altri condomini, il Comune non è disposto a verificarne la veridicità". Lo segnala la signora Maddalena Paternoster. "Nel 2017 – spiega – ho acquistato casa nello stesso condominio in cui ero in affitto. Ma in un altro interno. Ho effettuato il cambio Tari e volture varie e ho recesso il contratto di affitto del precedente appartamento. Dopo 5 anni mi è stato notificato che devo pagare l’Imu dal 2018 per la mia unica casa non avendo fatto il cambio residenza da un interno all’altro, pur mantenendo lo stesso numero civico".

La signora pensava che facendo il cambio Tari risultasse – per il Comune – residente nel nuovo appartamento. E di fatto Paternoster abita nell’appartamento che è la sua prima e unica casa. "Mi è stato notificato il pagamento di un tributo – prosegue la signora – che mi mette in difficoltà economica, considerando il periodo che stiamo attraversando e tenendo presente che il mio nucleo famigliare è composto da me e mio figlio con fragilità. Abbiamo un unico reddito e ho un mutuo da pagare. So di aver sbagliato, ma ho presentato le prove della mia buona fede e sono disposta a pagare la multa per mancata comunicazione della variazione dell’interno, ma pagare tutto quell’Imu mi pare eccessivo. Il Comune sapeva che la mia abitazione principale era all’interno 2. Ma sono passati anni senza che nessuno abbia mai verificato".

Non si fa aspettare la replica della sindaca Claudia Muzic. "Comprendo molto bene – dice il primo cittadino – il rammarico della signora Paternoster, con cui io stessa l’anno scorso ho avuto contatti riguardo alla situazione da lei esposta, oltre agli uffici preposti. Specifico tuttavia che gli atti emessi rispettano la normativa nazionale pertanto sono stati confermati dall’ufficio tributi; tanto che la signora, l’anno scorso, a seguito dell’ incontro tra l’avvocato che la seguiva e l’ufficio, ha deciso di non presentare ricorso e di rateizzare il dovuto. Questo ha reso definitivi gli atti".

E Muzic aggiunge: "Oggi la signora ha risollevato la questione e chiesto un nuovo appuntamento all’ufficio che come sempre si è reso disponibile. È sempre massima la disponibilità e l’attenzione al contribuente- Purtroppo le norme che il responsabile deve far rispettare sono a volte particolarmente stringenti".