Intervista a Bassani (Cisl): "Welfare, ora una svolta. E sulle retribuzioni basse i premi non bastano"

La replica alla Cgil sul lavoro povero: "Ci vuole un appoccio più ampio". Poi ’chiama’ politica e sindacati: "Basta conflitti, vanno abbassati i toni".

Intervista a Bassani (Cisl): "Welfare, ora una svolta. E sulle retribuzioni basse i premi non bastano"

Intervista a Bassani (Cisl): "Welfare, ora una svolta. E sulle retribuzioni basse i premi non bastano"

"Il lavoro povero c’è anche a Bologna. Ma non si affronta con un premio e basta...". Enrico Bassani, segretario metropolitano della Cisl, è d’accordo con Michele Bulgarelli della Cgil sul fatto che ci siano bassi salari in alcuni settori, in primis turismo e alberghiero, ma dissente sul ’metodo’, proposto nell’intervista di ieri al Carlino.

Resta il fatto che sotto le Due Torri ci sono l’operaio della Lamborghini con la settimana corta e l’addetto dell’hotel che prende 10.500 euro lordi annui...

"Se usiamo Lamborghini come metro di paragone rischiamo d’indossare occhiali sbagliati, visto che l’azienda di auto di lusso è un parametro troppo alto. Il tema del lavoro povero c’è, ma non lo si affronta con un premio. L’argomento va trattato a 360 gradi, a partire dai contratti dei part time involontari e dalla filiera degli appalti su cui lavorano persone nei settori alberghiero e turistico. Non dimentichiamo, poi, certi contratti di lavoro che non si rifanno ai contratti nazionali firmati dai sindacati confederali".

Su questo il Comune può fare qualcosa?

"Più che Palazzo d’Accursio direi la Città metropolitana. È necessario un patto sociale forte con le controparti. Non ci si può solo appellare alle amministrazioni amiche, serve qualcosa di più strutturale. Da costruire insieme".

Con la Cgil e la Uil state lavorando per ottenere in aeroporto un premio di sito. Su questo è d’accordo?

"In generale, insisterei sull’avanzamento salariale attraverso il rinnovo dei contratti aziendali. Non dimentichiamo, poi, che oggi le nostre categorie unitariamente stanno depositando piattaforme e firmando contratti nazionali con cifre importanti. Questa, ricordo, resta la via maestra ed è un ruolo positivo che il sindacato sta portando avanti".

La Cgil auspica che il Comune sul tema delle retribuzioni basse convochi un tavolo. È d’accordo?

"Prima preferisco tirare in ballo Palazzo d’Accursio affinché adegui gli appalti al rinnovo contrattuale della cooperazione sociale, dove lavorano operatori e operatrici di servizi alla cittadinanza. Un tema importante, visto che ragionare sul nostro welfare attuale e futuro sarà determinante per i prossimi mesi e i prossimi anni. L’inverno demografico va affrontato, non si può parlare solo di infrastrutture. Infine, alzerei l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro. Il sindaco Matteo Lepore in campagna elettorale parlò di ’patente a punti’ per le aziende virtuose. Credo che dovrebbe riaprire quel dossier".

Intanto in città non mancano gli scontri sociali e politici... Che cosa consiglia?

"A questo proposito, cito Fabrizio de Andrè: vado in direzione ostinata e contraria. In questi giorni in cui si soffia sulle divisioni e lo scontro sociale, la Cisl vuole credere che la partecipazione sia la strada vincente. Dal welfare all’intelligenza artificiale al lavoro povero credo che per governare questi cambiamenti vadano costruite reti sociali di prossimità. Invece del conflitto sociale, la Cisl propone il dialogo".

Ora entra nel vivo la campagna elettorale. Non crede che sia un po’ un’utopia?

"Nei conflitti il tessuto sociale si disgrega. Noi proponiamo patti larghi. E invitiamo ad abbassare i toni, trovare accordi. Non predico il ’volemose bene’, ma di evitare spaccatura per la tenuta della socialità".

Rosalba Carbutti