Ira in via di Saliceto: "Vandalismi, furti e auto spaccate vicino alle scuole: ora basta"

La denuncia di insegnanti e genitori delle elementari e medie Zappa: inviata una lettera alla presidente di Quartiere. Ed è pronta una raccolta firme

Ira in via di Saliceto: "Vandalismi, furti e auto spaccate vicino alle scuole: ora basta"

Ira in via di Saliceto: "Vandalismi, furti e auto spaccate vicino alle scuole: ora basta"

"Basta non se ne può più". Sono esasperati e soprattutto molto arrabbiati maestri, prof, dade e genitori dell’elementare Saliceto e della meda Zappa. Due scuole dell’istituto comprensivo 15 entrambe in via Saliceto: la prima con ingresso al civico 72, l’altra al 74. "Ho inviato delle pec ai carabinieri – spiega la preside Rossella Capicchiano –. I genitori e i docenti hanno ragione: la situazione è insostenibile". A tal punto che, al netto della lettera inviata alla presidente del Quartiere Navile, Federica Mazzoni, stanno pensando ad una raccolta di firme.

Ma che succede? Si comincia con le macchine vandalizzate per arrivare ai furti dele borse dalle auto di chi accompagna il figlio e si ferma il tempo di ‘scaricarlo’. Per non parlare della bambola gonfiabile avvolta in un sacco della spazzatura, buttata fuori dal cassonetto e che ha fatto urlare di spavento più di uno mentre si dirigeva da via Corticella a scuola. Si tratta di 150 metri di strada (da dopo il ponte della ferrovia a dopo la media Zappa, in direzione via Corticella) regno dei vandali.

"Ultimamente la situazione è peggiorata moltissimo", spiegano in coro genitori e insegnanti, mostrando le foto delle auto vandalizzate. Dai vetri spaccati agli specchietti divelti fino al furto di una gomma. "Quella macchina – racconta un maestro – è di una supplente che è venuta da noi solo per un giorno. Quando è uscita da scuola era sconvolta". Per non parlare delle mamme che, in modo incauto, lasciano l’auto aperta per accompagnare il figlio dentro scuola e si ritrovano senza borsa o portafoglio. "È un tragitto di due minuti...", osserva sconsolata una mamma, vittima del furto. Questo senza pensare ai bambini "che si sentono poco sicuri", le fa eco un’altra. Costretti a parcheggiare all’esterno (le due scuole non hanno posto interno), gli insegnanti, ogni giorno, si chiedono a chi toccherà. Certo, racconta un prof, "ogni tanto passa una pattuglia della polizia, talvolta si ferma, ma tutto questo non basta! Non si può venire a lavorare e trovarsi a pagare centinaia di danni".

Federica Gieri Samoggia