Anche a Bologna ci sarà la Casa delle tecnologie emergenti. Il progetto presentato dal Comune si è infatti classificato al primo posto del bando, promosso dal Mise con uno stanziamento complessivo di 80 milioni di euro, che riguarda l’avvio di Case delle tecnologie: centri di trasferimento tecnologico che hanno in particolare l’obiettivo di supportare progetti di ricerca e sperimentazione, sostenere la creazione di startup, favorire il trasferimento tecnologico verso le piccole e medie imprese; con focus sui temi Blockchain, Internet of Things (IoT), Intelligenza Artificiale, 6G e tecnologie quantistiche, il tutto abilitato dalla tecnologia 5g.
Il progetto – per il quale sono stati richiesti al ministero 13,7 milioni di euro – è stato identificato e definito in stretta collaborazione con la Città metropolitana di Bologna, con il Comune di Ravenna e con il forte supporto tecnico di Birex, Big data & research excellence il competence center di Bologna. Il progetto è stato presentato in partnership anche con Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cineca, Cnit - WiLab , Gellify, G-Factor , Tim, Almacube , Creative Hub Bologna , Art-ER S. cons. P.A., Search On Media Group srl, Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centro settentrionale (porto di Ravenna), Start 4.0.
La Casa delle tecnologie emergenti del Comune consentirà di realizzare sul territorio metropolitano un centro di trasferimento tecnologico diffuso nel territorio sulle tecnologie emergenti legate al 5G in settori individuati come strategici per il territorio: industria 4.0, servizi urbani innovativi e smart city.
Il progetto presentato dal Comune intende valorizzare e mettere in rete diversi luoghi, facendo perno su un luogo fisico centrale, BIS-Bologna Innovation Square: uno spazio di innovazione e confronto in fase di allestimento, all’interno degli spazi al piano terra della torre A di Liber Paradisus. Il progetto mira a coinvolgere attraverso le attività di animazione almeno 300 imprese, costituite o aspiranti e una comunità di oltre 1.000 soggetti (cittadini, studenti).
"La Casa delle tecnologie in forma diffusa in ambito metropolitano, e con un collegamento forte tra Bologna e Ravenna – commenta il sindaco Matteo Lepore – testimonia la capacità di Comune e Città metropolitana di Bologna di aggregare gli attori della ricerca e dell’innovazione e di rispondere costruendo progettualità di spessore anche in tempi molto brevi".