La Cassazione: ok ai giudici over 65 Il processo a Cavallini continua

Due Agosto, gli ermellini ’bocciano’ un’istanza simile a quella sollevata dalla difesa sul limite d’età dei togati. I legali dell’ex Nar: "Prevedibile, ma era doveroso risolvere il dubbio". Esultano i parenti delle vittime.

La prima sezione della Cassazione ha deciso: esprimendosi su un caso analogo sollevato a Palermo, ha confermato che l’età massima di 65 anni prevista per i giudici popolari va riferita al momento della nomina, non al resto del processo.

Cade così l’eccezione presentata nella scorsa udienza dai difensori dell’ex Nar Gilberto Cavallini, condannato in primo grado all’ergastolo come "quarto uomo" della bomba in stazione il 2 agosto 1980: davanti alla Corte d’assise d’appello, infatti, gli avvocati Alessandro Pellegrini e Gabriele Bordoni avevano sollevato il fatto che quattro giudici popolari, due titolari e due supplenti, avessero già compiuto i 65 anni al momento della deliberazione finale della sentenza a Cavallini, il 9 gennaio 2020. Chiedendo quindi l’annullamento in toto del processo. E, accogliendo anche le richieste in merito di Procura generale e parti civili, il presidente della Corte Orazio Pescatore aveva disposto il rinvio dell’udienza in attesa che la Suprema Corte di Cassazione si esprimesse sull’analogo caso di Palermo, dove un processo per omicidio era stato annullato per questo motivo e la locale Procura generale aveva fatto ricorso.

Ora, quindi, si procederà come previsto: il processo d’appello proseguirà regolarmente nelle prossime date già fissate, la prima delle quali è giovedì 18 maggio.

"Era doveroso sollevare questa eccezione – commenta l’avvocato Bordoni – e non lasciare un dubbio irrisolto, che sarebbe potuto riemergere in Cassazione e fare crollare ben due processi. Ora che il chiarimento necessario è arrivato, il processo d’appello può entrare nel vivo". Concorda il collega Pellegrini: "Una decisione prevedibile, o si sarebbero dovuti annullare decine di processi in tutta Italia, ma che va contro la giurisprudenza della stessa Cassazione e delle Sezioni unite e pure in controtendenza con la norma per i giudici togati. In ogni caso, non vediamo l’ora di cominciare il processo".

Esulta l’Associazione dei familiari delle vittime della strage in stazione: "Finalmente la Cassazione è intervenuta con un parere a noi favorevole – commenta il presidente Paolo Bolognesi –. Siamo molto contenti, ora avanti tutta col processo. Nonostante il concorso di tante causalità favorevoli all’annullamento, il processo andrà avanti. Cavallini si dovrà difendere in aula. Perché la sua speranza di difendersi dal processo stesso è finita qua".

f. o.

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