"La Cenerentola di Rossini? Puro divertimento"

Tommaso Ussardi dirige l’Orchestra Senzaspine stasera e domani al Duse: "Pagina difficile, ma perfetta per coinvolgere il pubblico"

"La Cenerentola di Rossini? Puro divertimento"

"La Cenerentola di Rossini? Puro divertimento"

La Cenerentola che diventa un grande pop up, uno di quei libri delle meraviglie, volumi tridimensionali che, aperti, sembra invitino il lettore ad entrare nella storia raccontata, immergendosi nelle atmosfere, vivendole come se fossero presi per mano dai protagonisti. Questa la visione che ha ispirato il regista Giovanni Dispenza per il suo allestimento de ’La Cenerentola’, capolavoro di Gioachino Rossini, nella versione che l’Orchestra Senzaspine proporrà oggi (ore 20.30) e domani (ore 17) al Teatro Duse di via Cartoleria 42, con la direzione del Maestro Tommaso Ussardi.

Un melodramma giocoso che il grande compositore scrisse basandosi sul libretto del poeta Jacopo Ferretti, che aveva introdotto delle modifiche al testo originale della fiaba Cendrillon di Charles Perraut, mantenendo inalterate quelle caratteristiche senza tempo, che l’hanno resa un classico. La bontà, la gentilezza, la convinzione che l’amore, contro tutto e contro tutti, possa sempre, anche in maniera rocambolesca, trionfare solcano le arie dell’opera, affidata all’interpretazione dell’ensemble bolognese condotto da Ussardi.

"Questa ’Cenerentola’ – dice Ussardi – è conosciuta come una delle opere di Rossini più difficili dal punto di vista musicale, sia strumentale che vocale, sarà quindi un’importante prova di bravura per tutta l’Orchestra Senzaspine e per i talentuosi cantanti selezionati. Affrontare le opere di Gioachino Rossini – continua il Maestro – è per me sempre motivo di grande gioia e puro divertimento. Genio indiscusso del teatro musicale dell’800, dotato di una scrittura così brillante, giocosa e travolgente che risulta immediata anche a coloro meno avvezzi al mondo dell’Opera, dunque 100% Senzaspine".

Un altro tassello dell’idea di opera che questa realtà concretizza con una serie di interventi e attività che servono proprio, come amano ripetere, a ‘togliere le spine’ a un linguaggio musicale considerato elitario e che invece offrono a un pubblico giovane, nuovo rispetto a quello tradizionale della lirica, che affolla le loro rappresentazione. Un impegno rivolto anche all’accessibilità dell’opera per persone non udenti, con la creazione in sala di un sistema di diffusione audio che si collega tramite wi fi agli impianti cocleari, che permettono di ripristinare l’udito in persone affette da sordità. Un altro tassello della loro campagna per il superamento della barriere che impediscono a tutti di godere della bellezza della lirica, per la quale hanno scelto lo slogan, "La musica non ha un senso, ne ha infiniti".

red. spett.

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