La Cgil si costituirà parte civile nel processo per la morte di Yaya

Schiacciato all’Interporto "Salute e sicurezza sul lavoro restano al primo posto".

La Cgil si costituirà parte civile  nel processo per la morte di Yaya

La Cgil si costituirà parte civile nel processo per la morte di Yaya

La Cgil di Bologna chiederà di essere ammessa come parte civile al processo atteso ad aprirsi per la morte di Yaya Yafa (nella foto), 22enne della Guinea Bissau vittima, al suo terzo giorno di lavoro, di un incidente all’Interporto di Bologna, il 21 ottobre del 2021. Al termine delle ricostruzioni condotte dalla Procura di Bologna sono otto gli avvisi di fine indagine, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

Alla luce della morte del giovane, scrive il sindacato in una nota, "la Cgil di Bologna e le sue categorie, insieme a Cisl e Uil, proclamarono immediatamente sciopero perché era evidente a tutti che quella morte su lavoro, quel sistema, quella precarietà toccavano tutte e tutti". A tutt’oggi, si legge in un altro passaggio della nota, "registriamo tre morti sul lavoro ogni giorno, e se sei un lavoratore migrante, se lavori negli appalti, se sei occupato in un’azienda non sindacalizzata hai più possibilità, la sera, di non tornare a casa". Quindi, argomenta ancora l’organizzazione sindacale, "per tutte queste ragioni, per fare piena luce sulla dinamica della morte di Yaya e affinché siano accertate tutte le responsabilità, la Cgil di Bologna chiederà di essere ammessa parte civile al processo. L’attenzione e la mobilitazione sulla salute e la sicurezza in tutti i posti di lavoro restano al primo posto".

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