La Gimi della PolMasi ancora sott’acqua: danni per 250mila euro

La Gimi della PolMasi ancora sott’acqua: danni per 250mila euro

La Gimi della PolMasi ancora sott’acqua: danni per 250mila euro

Due allagamenti in quattro anni per la palestra Gimi, struttura comunale gestita dalla Polisportiva Masi a Casalecchio. Dopo le ultime piogge, tutto il piano terreno è stato invaso da un’ondata di acqua e fango dovuta alla tracimazione del rio Bolsenda. Risultato: danni per circa 250mila euro e chiusura a tempo indeterminato. "È successo mercoledì pomeriggio. Eravamo qui e improvvisamente è arrivata un’incredibile quantità di melma, salita in poco tempo fino a quasi 40 centimetri", racconta Melania, una delle operatrici della PolMasi che fa il raffronto con quanto accadde nel 2019, quando l’allagamento fu provocato dal ritorno d’acqua del Reno. "Fu diverso: stavolta c’era anche tanto fango", aggiunge mostrando le diverse sale, dove con lavoro volontario si è rimossa la melma che ha danneggiato impianti e attrezzature, come le macchine da fitness e la gommapiuma ignifuga della palestra di ginnastica artistica.

"Purtroppo i danni sono ingenti, temiamo ammontino appunto a circa 250mila euro. La gommapiuma per esempio è un materiale costoso e irrecuperabile", aggiunge il presidente Andrea Ventura, che ha aperto una raccolta fondi sulla piattaforma ’Gofundme’ che già nel giro di poche ore ha registrato 137 donazioni per un importo di oltre settemila euro, su un obiettivo puntato a quota 45mila. "Una raccolta che ho sostenuto e condiviso – commenta l’assessore allo Sport Matteo Ruggeri –. Il problema del 2019 è stato risolto e adesso abbiamo questo, che riguarda tutto il centro sportivo. Ci sono stati danni anche ai campi da tennis. Stavolta a causarlo è stata la piena del Bolsenda, fra l’altro ripulito meno di un anno fa. Spero che con la raccolta fondi e l’assicurazione la PolMasi possa ripristinare subito la Gimi". E con questo l’assessore replica ai timori di Erika Seta (capogruppo del centrodestra), pronta a opporsi a un intervento finanziario del Comune: "Questa è una zona di esondazione, non si doveva costruire nulla", dice la consigliera.

g. m.

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