"La missione socialista: futuro in mano ai giovani e più sanità pubblica"

Francesco Bragagni, segretario regionale del Psi e assessore a Rimini, punta sull'Europa per attrarre fondi e migliorare la sanità. Candidatura alle elezioni europee con focus sull'integrazione e la giovinezza.

"La missione socialista: futuro in mano ai giovani e più sanità pubblica"

"La missione socialista: futuro in mano ai giovani e più sanità pubblica"

Francesco Bragagni, segretario regionale del Psi e assessore a Rimini, quali sono i punti fondamentali della sua campagna per le elezioni europee?

"A Budrio (stasera alle 20.30 evento con Bragagni e la direttrice dell’Avanti!, Giada Fazzalari, alla Sala Ottagonale della Torre dell’Acqua di via Benni 1) vogliamo parlare più in profondità del rapporto tra l’Europa e gli amministratori locali, sulla loro capacità di poter attrarre fondi e finanziamenti strutturali europei, una grande opportunità. E poi a Budrio è nato il primo Cau a livello regionale, abbiamo anche due consiglieri socialisti, per noi è un appunntamento importante".

Cau e sanità, uno degli argomenti sui quali lei batte molto.

"Il governo italiano non ha ancora ratificato il Mes sanitario da 37 miliardi di euro, che ci permetterebbe di immettere più sanità pubblica, tagliare le liste d’attesa e sopperire alle croniche carenze d’organico. Le attese al pronto soccorso, parlo della mia Rimini, non possono arrivare fino a 18 ore. Finora i fondi europei non sono stati spesi adeguatamente, sono stati spesso solo delle piccole mance elettorali, noi della lista degli Stati Uniti d’Europa vogliamo che siano invece fonte di sviluppo, soprattutto per i giovani".

Quello agli Stati Uniti d’Europa è il voto utile per Bruxelles?

"Noi siamo l’unica vera novità, con punti di programma tutti sull’Europa e candidati che partono tutti alla pari".

Scipperete voti a destra e a sinistra?

"Le posizioni di Vannacci, se parliamo di Lega, sono inqualificabili. E anche Tajani di Forza Italia non sembra più quello che ha compiuto un certo tipo di percorso nelle istituzioni europee. Il Pd invece presenta anche candidati che non sono neanche particolarmente d’accordo con il principio di integrazione europea. Credo che potremo attrarre voti da più parti: noi ci candidiamo per andare in Europa, non per un sondaggio sul consenso".

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha esposto fuori dal Comune la bandiera palestinese. Cosa ne pensa?

"Piuttosto avrei promosso un’iniziativa comunale per il dialogo in quelle zone gravate dai conflitti. L’impegno deve essere prima di tutto per la pace, e l’Europa su questo deve avere una voce unitaria".

Paolo Rosato