La Perla, presidio delle dipendenti: "Nessuna risposta sul nostro futuro"

Lavoratrici de La Perla protestano per mancanza di risposte sul futuro dell'azienda in amministrazione straordinaria. Situazione critica per dipendenti e società del gruppo.

Presidio delle lavoratrici de La Perla questa mattina, a partire dalle 9, davanti allo stabilimento di via Mattei. Le dipendenti del brand di lingerie di lusso tornano a far sentire la propria voce accompagnate da striscioni, megafoni e bandiere davanti alla sede "ormai in stato di abbandono".

"Nessuna risposta sul destino dell’azienda e il tribunale di Bologna ancora non si è pronunciato sull’amministrazione straordinaria – scrivono in un comunicato congiunto Filctem-Cgil Bologna e

Uiltec-Uil Emilia-Romagna –. È dal 18 aprile che aspettiamo. Non vogliamo farci mantenere da nessuno, Stato compreso: aprite la nostra azienda, noi vogliamo lavorare".

Continua così la tribolata situazione delle tre realtà del gruppo: La Perla Global Management Uk, società di diritto inglese proprietaria del marchio e di tutti gli asset del gruppo, per cui a gennaio era stata dichiarata la liquidazione giudiziale; La Perla Italia srl, che conta 25 dipendenti, anch’essa in liquidazione; La Perla Manufacturing srl, società produttrice dichiarata insolvente a febbraio, su cui è atteso il parere del giudice per l’apertura della procedura di amministrazione straordinaria.

Poco più di un mese fa era arrivata una boccata d’ossigeno per le oltre 220 lavoratrici del brand, a cui è stata riconosciuta la cassa integrazione straordinaria, a partire dal primo febbraio scorso, per un anno. Per mesi le dipendenti sono rimaste senza retribuzione: si attende ancora il pagamento dei contratti di solidarietà di ottobre, novembre e dicembre 2023, mentre sono state corrisposte la solidarietà di gennaio e la cassa integrazione di febbraio. "Vogliamo risposte dal tribunale – aggiungono i sindacati –: siamo inutilmente fermi e un’azienda di questo tipo non può rimanere fuori dal mercato senza rischiare di scomparire per sempre".

Francesco Moroni

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