di Rosalba Carbutti
"Servono certezze sulle risorse per famiglie e imprese", è la voce dell’Emilia-Romagna. E il comissario per la ricostruzione post alluvione Francesco Figliuolo, dopo il summit di ieri in Regione con il governatore Stefano Bonaccini e il Patto per il Lavoro e per il Clima, cioè enti locali, parti sociali, imprenditori, rassicura. O almeno ci prova. In primis, sui rimborsi. "Ristoreremo i danni subiti da cittadini e aziende al 100 per cento", conferma. Lascia, però, ancora il sospeso ’il timing’: "Una data non sono in grado di darla", dice, dando spazio a qualche polemica, come quella della parlamentare bolognese del Pd, Sandra Zampa che incalza: "Abbiamo fiducia, ma è inaccettabile la vaghezza sui tempi dei ristori".
Sull’altro nodo, cioè quello dei Comuni colpiti dal maltempo di maggio esclusi dalle prime misure (il decreto Alluvione), a causa anche di una ’Pec’ con l’elenco degli aggiornamenti ’sparita’ tra gli uffici, il generale è deciso: "La ’Pec’ è stata inviata a fine giugno dalla Regione, ma la struttura commissariale ancora non c’era... In ogni caso ristoreremo tutti i lavori di somma urgenza o urgenti che hanno un nesso di causalità con l’alluvione". In pratica, come dimostra l’ordinanza da 289 milioni dove ci sono fondi anche per via Saffi o le Ganzole per ora escluse dall’elenco, "se un Comune o una zona non è compresa nella lista ma ha una frana o un ponticello venuto via, sarà comunque ristorato – assicura Figliuolo – mentre l’istruttoria di aggiornamento della lista è in corso". Sul ’quando’, il generale parla di "fine settembre". Non fa mancare il suo ’pressing’ il sindaco Matteo Lepore che ricorda come, ad esempio, via Saffi sia stata esclusa, e non può avere la sospensione di mutui e tributi.
Dalla sua, Bonaccini ringrazia per l’ultimo stanziamento di fondi, ma mette alcuni puntini sulle ’i’. Primo: i danni per l’Emilia-Romagna sono di circa 9 miliardi, il governo ne ha stanziati 4,5. "Insomma manca la metà dei fondi", ricorda. Non solo. "Va sbloccato un miliardo di euro, cambiando destinazione delle risorse per ammortizzatori ed export", insiste. E rilancia il ricorso al "credito d’imposta", già usato ai tempi del sisma 2012. Infine, un appello: "Le comunità ci chiedono di realizzare i lavori urgenti di ripristino prima dell’inverno. Ma, per i piccoli Comuni, serve personale". Parole, quelle di Bonaccini, che confermano i problemi ravvisati ieri sul Carlino da Marco Monesi che, in Città metropolitana, aiuterà Lepore nel post alluvione.