NICOLETTA
Cronaca

La riscoperta di Raffaele Faccioli, l'arte e la modernità di un pittore bolognese del XIX secolo

La mostra antologica del 2001 a Palazzo Re Enzo ha rivelato al pubblico il pittore Raffaele Faccioli, apprezzato artista bolognese del XIX secolo. Le sue opere, caratterizzate da verismo e sentimento, raccontano storie di vita vissuta attraverso ritratti e scene di interni ed esterni.

Barberini Mengoli

Fu la mostra antologica del 2001 a Palazzo Re Enzo dell’Associazione ’Bologna per le Arti’ a far scoprire al grande pubblico il pittore Raffaele Faccioli (1845–1916), artista e uomo molto conosciuto a Bologna, apprezzato in vita e pieno di allori. Fu un fulmine artistico che colpì la città, non perché fosse sconosciuto, anzi tutt’altro, ma perché vedere insieme una selezione di opere dell’artista che scandivano il tempo pittorico, i sentimenti, il verismo psicologico e la tecnica così meticolosa, non era mai avvenuto.

Infatti, il curatore della mostra Paolo Stivani sul catalogo scrive: "Il nostro artista bolognese ha lavorato per tanti anni, lasciando un cospicuo numero di opere di alto livello, il cui fondamento è, sia il sentire poetico in sintonia con il suo tempo, che una tecnica espressiva il cui linguaggio si attiene alla tradizione. Ma se si vuole trovare una chiave di lettura della modernità di Faccioli, è necessario dividere i suoi lavori per categorie, al cui interno cercare le sequenze cinematografiche. In questo modo la sua pittura assume la forma che egli aveva nel cuore e nella mente vale a dire di ‘scrivere romanzi’ di vite vissute…".

Così nascono i ritratti, che non sono fotografie, ma rispecchiano l’anima e l’interiorità che caratterizzano il personaggio dipinto, a sua volta inserito nel contesto degli arredi e degli oggetti che gli appartengono. Le pitture che riguardano gli interni risentono di quel verismo della realtà che combacia con essa, ma non è vissuta con angoscia, tanto che i colori sono più pacati e delicati. Negli esterni invece si prodiga sulla tela con pennellate libere, con giochi di luce e colori ricchi di emozione e suggestione. Con gli artisti del suo tempo Bertelli, Busi, Serra e De Maria, Faccioli, ha rapporti artistici solo con Busi e Serra. Il primo sarà suo insegnante al Collegio Venturoli e avvicinerà Faccioli al tema verista che tratterrà nei suoi quadri, sempre però con l’aggiunta di sentimento e romanticismo, elementi che hanno contraddistinto tutta la sua talentuosa produzione artistica.