MONICA RASCHI
Cronaca

La salute in lista d’attesa . Esami e visite migliorano grazie all’aiuto del privato. Ma la chirurgia soffre

Alessandra Tassoni, direttrice del Governo percorsi specialistici Ausl "Si sta cercando di assumere ma è difficile trovare il personale".

La salute in  lista d’attesa  . Esami e visite migliorano grazie all’aiuto del privato. Ma la chirurgia soffre

La salute in lista d’attesa . Esami e visite migliorano grazie all’aiuto del privato. Ma la chirurgia soffre

Visite specialistiche ed esami diagnostici: proseguono le sofferenze in quelle che sono da tempo i settori con le attese più lunghe: oculistica, urologia, endocrinologia, ginecologia e pneumologia. In gennaio l’attesa per effettuare una visita o un esame è diminuita poiché è maggiore l’offerta sia sulle strutture pubbliche che private accreditate, mentre a novembre e dicembre i periodi di festività rendono critici i tempi di attesa. Infatti, analizzando le medesime liste di attesa nel mese di novembre quasi tutte le 63 prestazioni che vengono monitorate non raggiungevano la performance di almeno il 90 per cento del rispetto dei tempi di attesa indicati dalla Regione. Ricordiamo che i tempi di attesa sono: priorità U (urgente) da eseguire entro 72 ore; priorità B (urgenza breve) entro 10 giorni; priorità D (differibile) entro 30 giorni per le visite o 60 per gli accertamenti diagnostici (la mammografia entro 90 giorni); priorità P (programmata) entro 120 giorni.

Alessandra Tassoni, direttrice dell’Unità operativa Governo percorsi specialistici dell’Ausl, è al lavoro da mesi per cercare di allentare le liste d’attesa per visite ed esami. "Per quanto riguarda la visita oculistica nel mese di gennaio abbiamo raggiunto l’87 per cento di rispetto dei tempi di attesa – sottolinea –: si sta acquisendo personale per portare avanti gli interventi chirurgici e si stanno contattando i pazienti per anticipare l’intervento di cataratta, il cui hub è all’ospedale di Bazzano. Sull’urologia siamo all’80 per cento e anche in questo caso c’è bisogno di rinforzi. Sull’endocrinologia la performance è al 76 per cento e, anche in questo caso, si sta assumendo personale e ci siamo concentrati sul paziente cronico, con diabete, dove cerchiamo di dare un risposta per raggiungere almeno il 90 per cento".

Tassoni fa presente che anche sulla ginecologia i problemi restano, con un indice del 77 per cento, anche qui l’Ausl sta cercando di reclutare personale e, nel contempo, procedere con un sistema di implementazione che prevede la prenotazione della visita anche senza prescrizione medica attraverso il sito dell’Ausl, procedimento che presto sarà operativo. La direttrice non nasconde che vi sono specialistiche dove la carenza di personale è grave nonostante gli sforzi dell’Azienda per reperirlo: oculistica, ginecologia, endocrinologia, urologia e ortopedia sono quelle più in difficoltà. L’inversione di rotta nelle attese di visite ed esami non è semplice e, al momento, la sanità pubblica tampona anche con l’intervento del privato accreditato, oltre che con la razionalizzazione dei luoghi di intervento.

Dal punto di vista delle attese per le operazioni chirurgiche non urgenti, ma programmate, per quanto riguarda l’oncologia chirurgica, secondo i dati forniti dall’Azienda Usl (settore diverso rispetto a quello di visite e diagnostica), la percentuale di rispetto dei tempi di attesa va dal 70 per cento (e torna il problema dell’urologia) al 90 per cento, ma per tutta la chirurgia a bassa complessità (tipo le ernie, per fare un esempio) la percentuale di rispetto dei tempi si ferma al 40 per cento.