NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

La sicurezza negli ospedali. Medici e infermieri aggrediti. Pulsante di Sos come in banca

Bologna, i primi saranno installati nei pronto soccorso del Maggiore e del Sant’Orsola. Tre presìdi psichiatrici avranno una linea telefonica speciale collegata con le forze dell’ordine.

Un intervento preventivo, non dettato da una particolare recrudescenza delle aggressioni in corsia a Bologna. Ma in linea con le disposizioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per arrivare a garantire la sicurezza negli ospedali, per operatori e pazienti. È questa la ratio che sta dietro la decisione, annunciata ieri dal prefetto di Bologna Attilio Visconti, di dotare i pronto soccorso dei principali ospedali del capoluogo emiliano e tre reparti di Salute mentale di dispositivi di alert e linee telefoniche ‘speciali’ collegati direttamente alle centrali operative delle forze dell’ordine.

I dettagli dell’intervento tecnico sono stati definiti ieri mattina, nel corso di un comitato per l’ordine e la sicurezza a palazzo Caprara, a cui ha partecipato, accanto ai vertici di poliia, carabinieri e Guardia di Finanza, anche il direttore generale dell’Ausl Paolo Bordon.

In sostanza, si tratterà di installare un pulsante di alert, del tipo di quelli in uso alle banche, nei pronto soccorso degli ospedali Maggiore e Sant’Orsola, mentre i reparti psichiatrici delle stesse due strutture e dell’ospedale di San Giovanni in Persiceto verranno dotati di una linea telefonica diretta con le centrali delle forze di polizia, che poi smisteranno gli interventi alle pattuglie in servizio più vicine al luogo dell’emergenza. Questo, per permettere a polizia e carabinieri di intervenire tempestivamente e più efficacemente in caso di aggressioni al personale sanitario da parte di pazienti esagitati o di sbandati, come spesso raccontato in questi anni sulle cronache bolognesi. L’ultimo, alcune settimane fa al pronto soccorso del Maggiore, quando un paziente aveva scaraventato contro un infermiere del triage, per fortuna senza colpirlo, il monitor di un computer. Il tutto, perché non voleva sottoporsi a tampone.

"Il problema delle aggressioni al personale sanitario – ha spiegato il prefetto Attilio Visconti – riguarda in particolare alcuni reparti, come quello delle malattie di tipo psichiatrico, dai quali è partita la richiesta di studiare misure per aumentare la sicurezza del personale. Per i pronto soccorso l’idea è di installare pulsanti sul modello dei sistemi che si trovano nelle banche, che permettono di allertare immediatamente le sale operative". Nei reparti psichiatrici dei tre ospedali del Bolognese l’ipotesi è invece di creare linee telefoniche dedicate. Visconti ha annunciato che già nei prossimi giorni gli uffici tecnici della Questura si metteranno in contatto con quelli degli ospedali, per verificare la praticabilità di questi progetti.