FEDERICA ORLANDI
Cronaca

L’affondo di Lepore: "Il caos migranti?. Creato dal governo, fa solo demagogia"

Il sindaco sull’emergenza: "Scelta politica, i numeri non c’entrano. E i banchetti del centrodestra creano tensione inutile tra i cittadini. Si fa campagna elettorale sulla pelle di chi arriva in città".

L’affondo di Lepore: "Il caos migranti?. Creato dal governo, fa solo demagogia"

L’affondo di Lepore: "Il caos migranti?. Creato dal governo, fa solo demagogia"

"Basta caos. La situazione è al collasso. Fare accoglienza così non è dignitoso. I numeri non giustificano l’emergenza. Questo caos è una scelta politica, il governo ingolfa il sistema smantellando l’accoglienza diffusa, interrompendo le collaborazioni con i sindaci e non prevedendo di gestire i flussi. Pugnalando alla schiena le città. Puntare solo sui respingimenti e i Centri di rimpatrio non è la soluzione, è demagogia. Soprattutto perché se si allunga il tempo di permanenza nei Cpr, significa che si sa già che le cose non funzionano". Non le manda a dire il sindaco Matteo Lepore sull’emergenza migranti. Nella giornata del Consiglio dei ministri sul tema in cui è stata presa tra le altre la decisione di allungare il tempo massimo di permanenza nei Cpr a 18 mesi, e dell’arrivo in città di decine di migranti – 800 questa settimana quelli destinati alla regione, di cui circa 180 resteranno sotto le Torri –, il primo cittadino decide di "denunciare una situazione indecorosa". Lo fa scagliandosi anche contro alcuni "colleghi di Lega e Fratelli d’Italia, che ai loro banchetti seminano tensione tra i cittadini, sobillandoli e facendo campagna elettorale sulla pelle dei migranti".

A scatenare l’emergenza, secondo Lepore, è in primis l’assenza di comunicazione da parte del governo con i sindaci e soprattutto le Prefetture, che avrebbero la responsabilità della gestione dell’accoglienza. "Il ministro Piantedosi ci ha promesso una cabina di regia sindaci-governo, ma il fatto che il Consiglio dei ministri di oggi (ieri, ndr) abbia preso decisioni importanti senza coinvolgerci non fa ben sperare", attacca il sindaco. Così "chi arriva, lo scopriamo solo quando è qui. Non possiamo organizzarci. Per esempio, il Cas di via Mattei può ospitare solo adulti, non famiglie con bambini e minori non accompagnati: allora questi dove li mettiamo? Il nostro Sistema d’accoglienza (Sai) funziona, ma i numeri sono alti. I sindaci metropolitani sono alla continua ricerca di strutture: c’è in ballo una ex caserma a Ozzano, presto arriverà l’hub per i minori. Per ora l’unica alternativa sono gli hotel. E chi paga? Cerchiamo di collaborare al massimo delle nostre possibilità, ma abbiamo limiti oggettivi".

Ozzano dal canto suo attende gli arrivi: ieri la Prefettura ha confermato al sindaco Luca Lelli che avverranno, ma restano da definire tempi, modalità e soprattutto numeri. L’ipotesi è che i migranti vengano sistemati per ora in tende in un piazzale dell’ala ovest della ex caserma Gamberini. La struttura avrà un gestore, forse una coop, ancora da individuare.

Nell’area metropolitana si è superata quota quattromila accolti, di cui 2.195 a Bologna, riepiloga l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo: il massimo previsto sarebbe 1.115. Ieri, sono arrivate 72 persone, di cui otto minori e tre famiglie. Circa 100 migranti sono ora in albergo, in attesa di entrare nel Sai, che pur capiente (2.100 posti) è agli sgoccioli. E non può accogliere i richiedenti asilo, che rischiano di "finire nelle palestre o nelle piazze con i topi e i piccioni", rincara Lepore.

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