L’affondo di Lepore: "Non accetto lezioni da questa destra. Noi vicini alla Digos"

Il sindaco: "Strategia della tensione da esponenti politici del governo. Passano le giornate a lanciare strali, innescando pericolose escalation". Poi su Comune e Pd: "È sempre stata presa posizione contro i violenti". .

L’affondo di Lepore: "Non accetto lezioni da questa destra. Noi vicini alla Digos"

L’affondo di Lepore: "Non accetto lezioni da questa destra. Noi vicini alla Digos"

"Nessuna lezione da questa destra". E un ringraziamento "agli uomini e alle donne che indossano la divisa nella nostra città perché svolgono con professionalità il loro lavoro, come nella giornata di venerdì. A loro va la mia vicinanza, a partire dal dirigente della Digos, Antonio Marotta, colpito" da uova e vernice.

Il giorno dopo il corteo dei collettivi studenteschi con la prefettura imbrattata e la foto di Meloni, Salvini, Letta, Netanyahu bruciate, interviene con parole molto dure il sindaco Matteo Lepore. Con un bersaglio: la destra di governo. Gli esponenti di destra "sono forti con i deboli e deboli con i forti, in particolare quando hanno il braccio alzato nelle piazze romane o sono generali dell’esercito come Vannacci, che disonorano la divisa". Lepore non parla solo della manifestazione delle polemiche, ma difende anche la maggioranza che lo sostiene in Comune: "Il Pd di Bologna e il resto dei partiti della nostra coalizione progressista hanno una solida cultura democratica. Qui abbiamo istituzioni e società civile forti, reattive. Il Comune, l’Università, i sindacati e il mondo del terzo settore da sempre, infatti, svolgono con rigore il proprio ruolo".

Da qui, insiste Lepore, "a Bologna resiste un diffuso tessuto politico e culturale, plurale e autonomo, che ha saputo arginare ogni tentativo di perpetrare la violenza politica, da qualunque lato provenisse, destra o sinistra, così come ogni pretesto finalizzato a innescare pericolose escalation". Escalation di cui – per Lepore – la destra di governo è responsabile visto che "quotidianamente utilizza le istituzioni democratiche per tornaconti di partito e per promuovere una chiara e mirata strategia della tensione, fatta di dichiarazioni volgari, strumentalizzazioni, mancanza di leale collaborazione tra istituzioni". Lo sguardo, poi, si apre alle altre piazze italiane degli ultimi mesi, dagli studenti ai movimenti per la pace, fino ai trattori. "Piazze sempre più incandescenti – sottolinea il sindaco – una dinamica di conflitto che dovrebbe preoccupare".

Non manca, quindi, il rimando al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che bene ha fatto (in seguito alle manganellate di Pisa) "a richiamarci tutti all’importanza di esercitare i nostri ruoli istituzionali dando l’esempio, per abbassare la tensione invece che acuirla. Purtroppo – punge il sindaco – non mi pare che molti politici del governo abbiano accolto con favore il suo monito".

Il sindaco fa riferimento "a importanti esponenti di destra, di governo e Parlamento, che passano giornate a lanciare strali nascondendosi dentro i palazzi del potere che temporaneamente gestiscono. Passano il tempo a invocare e blandire ipocritamente le Forze dell’ordine, che invece hanno abbandonato prive di mezzi, uomini, stipendi e alloggi dignitosi".

Infine, una sottolineatura a chi l’attacca (FdI in primis): "Ogni volta si è superato il segno, Comune e Pd hanno sempre preso posizione, come sa bene anche la nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla quale già in passato ho espresso la mia solidarietà quando è stata oggetto di attacchi violenti".

ros. carb.