L’allarme del Comune: "Tagli da 5,5 milioni l’anno"

Il sindaco: "Si tolgono finanziamenti già erogati. Servizi a rischio"

L’allarme del Comune: "Tagli da 5,5 milioni l’anno"

L’allarme del Comune: "Tagli da 5,5 milioni l’anno"

Per i Comuni che hanno ottenuto maggiori fondi del Pnrr, "i tagli sono stati di fatto confermati" e per Bologna questo significherebbe una sforbiciata di "22 milioni di euro" in quattro anni, compreso quello in corso. A dover rifare i conti sulla spending review del governo è il sindaco Matteo Lepore in Consiglio comunale, che a breve convocherà i sindacati per fare il punto sulle novità. "Un taglio che avrebbe un effetto molto negativo sui conti dell’amministrazione comunale e un riverbero evidente sull’impianto generale dei servizi e della stabilità anche delle procedure che l’amministrazione deve portare avanti", commenta Lepore. Due giorni fa il taglio si aggirava intorno a 13,5 milioni di euro, ma ora parliamo, all’anno, di "5,5 milioni di taglio – continua Lepore –. Una cifra enorme, dopo che per due anni abbiamo speso 50 milioni di euro in più per le bollette, dobbiamo pagare un aumento dei contratti nazionali di lavoro ai dipendenti pubblici di 9 milioni di euro e le cooperative sociali di altri 8". E "finché il governo non farà passi indietro, noi dovremo togliere dal nostro bilancio cifre importanti per i prossimi tre anni – aggiunge il sindaco –. Un taglio alla spesa corrente, risorse che utilizziamo per il personale, servizi sociali ed educativi, l’abbattimento delle tariffe e i centri estivi".

Insomma, "non si può finanziare un Comune e poi togliergli le risorse, vuol dire che siamo in una situazione grave ed emergenziale: siamo alle porte di una crisi finanziaria nazionale di cui dobbiamo preoccuparci".

Ma la polemica è "surreale – commenta il ministro al Pnrr, Raffaele Fitto –. La legge prevede esplicitamente che i tagli non possano interessare gli interventi degli enti locali relativi ai diritti sociali, alle politiche sociali e alle politiche familiari relativi alla Missione 12 dei bilanci. Quindi, sono esclusi gli interventi per l’infanzia, i minori e gli asili nido" tra i tanti. Per Lepore, il legame tra fondi Pnrr e tagli alla spesa corrente è "un mostro amministrativo e politico. Nel bilancio del Comune gli investimenti sono a destra e le spese correnti a sinistra. Non si può prendere il Pnrr e pagarci il personale, dare contributi al terzo settore o pagare le bollette della luce", chiude Lepore. Se il governo ha bisogno di risorse, "si dovrebbe rivolgere più verso chi fa evasione fiscale o in teoria sta aspettando il prossimo condono – prosegue Lepore –. Non credevo di essere in una via turistica con un giocatore di tre carte, bensì in una Repubblica dove se fra istituzioni ci si impegna a fare delle cose si riesce alla fine a concordare in modo leale e trasparente come fare il bene della comunità". Intanto, ieri mattina in Prefettura, si è insediata la cabina di coordinamento per l’efficace realizzazione dei progetti Pnrr presentati in ambito metropolitano.

m. m.