L’Anno accademico. La guerra in Palestina irrompe nella cerimonia. Bernini: "Ascoltare tutti"

Il ministro dell’Università ha risposto alla contestazione dei collettivi. Gli studenti: "Stop ai rapporti con Israele". Molari: "Serve rispetto".

L’Anno accademico. La guerra in Palestina irrompe nella cerimonia. Bernini: "Ascoltare tutti"

L’Anno accademico. La guerra in Palestina irrompe nella cerimonia. Bernini: "Ascoltare tutti"

Al centro dell’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Alma Mater c’è il conflitto israelo-palestinese. Dalle contestazioni dei collettivi fino agli interventi dei relatori, tutto richiama la guerra in Medio Oriente al Teatro Manzoni, che ha ospitato la cerimonia, iniziata con la protesta di ’Cambiare Rotta’ che, dalla galleria, ha chiesto "la totale revoca di tutti gli accordi con il comparto militare industriale e Israele" per una "Palestina libera". Lo "stop al genocidio" è arrivato forte e chiaro in platea, dove c’è chi applaude ma c’è anche chi si infastidisce. Come il deputato leghista Jacopo Morrone, ’bloccato’ dal ministro dell’Università Anna Maria Bernini: "Siamo in università – ammonisce –, ascoltiamo tutti". Ed è proprio questa "la nostra idea di università – continua Bernini dal leggio, occupato prima da una kefiah, tolta all’arrivo del ministro –. Non è un problema lasciarla lì. La vera libertà è quella degli altri, la nostra è troppo facile da rivendicare. Rispetto la tesi di tutti e mi aspetto reciprocità. Questo incontro è stato interessante: abbiamo dato prova che possiamo gestire il dissenso, perché l’università ha la maturità culturale e politica per contenerlo al suo interno".

A portare la kefiah, Francesca Saccardi, rappresentante degli studenti. "La nostra università aderisce all’agenda di Pace e della giustizia Onu, ma quale pace e giustizia possiamo promettere se continuiamo a tutelare rapporti con aziende complici del settore industriale bellico? Dobbiamo spingere per demilitarizzare i luoghi di cultura – grida –. Noi non abbasseremo la voce davanti all’oppressione, non ci renderemo complici di questo genocidio".

Intanto, il Senato accademico ha approvato una mozione per il cessate il fuoco immediato in tutti i conflitti. "Mai come in questi anni abbiamo accolto studenti provenienti da aree internazionali in conflitto – afferma Molari dal palco –. Intendiamo potenziare le misure d’accoglienza per chi fugge da zone di guerra e crisi umanitarie, a partire dalla Palestina". Un "forte appello per ribadire il valore assoluto della pace e della difesa dei diritti umani", aggiunge Federico Barbino, rappresentante del personale tecnico amministrativo. Ospite della cerimonia, Jacinda Ardern, primo ministro della Nuova Zelanda dal 2017 al 2023, con una lezione sulla "leadership politica, che è cruciale nell’era della crisi – inizia –. In un mondo di grandi sfide, chi è in politica deve abbandonare la paura e correre il rischio di avere speranza e ambizione".

Poi, hanno preso parola alcune attiviste del Cua: "Questa università ha accordi di partnership con aziende legate al mondo bellico e complici con il genocidio del popolo palestinese", urla un’attivista. Un’altra attacca Bernini: "Il suo governo è in prima linea nella missione di guerra in Mar Rosso contro gli Houti". Discorso interrotto dal rettore Giovanni Molari, che toglie il microfono alla ragazza. "Gli accordi si rispettano – conclude Molari –. L’atteggiamento di rispetto riguarda anche lasciare finire a me questa giornata".

Mariateresa Mastromarino