AMALIA APICELLA E BENEDETTA CUCCI
Cronaca

L’appello di Oliver Stone: "Il mondo ha bisogno di un futuro: il nucleare non fa più paura"

Sold out per il regista americano che ha presentato all’Arlecchino il suo documentario ’Nuclear Now’: "Ho realizzato tutto senza scopo di lucro, per mettere in luce l’urgenza del problema".

Bologna, 4 dicembre 2023 – Oliver Stone è arrivato ieri in città per presentare il suo documentario ’Nuclear Now’ e per incontrare il pubblico del cinema PopUp Arlecchino che gli ha regalato un bellissimo sold out. Tra il pubblico anche il sindaco Matteo Lepore e la delegata Elena Di Gioia. Stuzzicato dalla domanda di Andrea Romeo (a cui alla fine non ha risparmiato le critiche sulla versione italiana), general manager di I Wonder, la casa di distribuzione che porta in Italia il suo film, il premio Oscar americano ha raccontato di amare tantissimo questa città "come la sua cucina" ma di essere purtroppo... a dieta. Poi, da grande attivista politico qual è, e lodando l’intelligenza dei bolognesi, punta il dito anche contro quelle case di produzione che non hanno voluto investire sul film. "So che i bolognesi sono persone intelligenti – afferma – e ’Nuclear Now’ tratta di un argomento estremamente importate. È stato realizzato senza scopo di lucro, totalmente finanziato da investimenti privati. Le grosse case di produzione non hanno investito nel film e tra queste c’è anche Netflix che, assieme a tutte le altre piattaforme, dice di essere interessata ai problemi del mondo e in realtà non è così". E aggiunge: "Quando abbiamo iniziato a realizzarlo, nel 2020, il tema dell’energia nucleare non godeva della popolarità che ha oggi, ma ora siamo davanti alla rinascita di questo argomento".

L’appello di Oliver Stone: "Il mondo ha bisogno di un futuro: il nucleare non fa più paura"
L’appello di Oliver Stone: "Il mondo ha bisogno di un futuro: il nucleare non fa più paura"

Per Oliver Stone non è la prima volta a Bologna, tra i vari passaggi in città va ricordato quello per presentare in piazza Maggiore ’The Doors’ del 1991 restaurato anche dalla Cineteca. Un film che racconta bene dell’amore per la musica del regista che per il suo ’Nuclear Now’ ha commissionato il tema finale a Vangelis, il mitico compositore elettronico greco scomparso proprio prima dell’uscita, con cui aveva già lavorato in ’Alexander’. In pratica racconta una cavalcata visionaria sul futuro che il pianeta potrebbe avere, se andasse incontro a una scelta nucleare, con un’energia pulita.

Incontrando la stampa ieri, ha inoltre commentato i fatti della Cop28 a Dubai, ovvero una dichiarazione congiunta tra una ventina di Paesi, tra cui Stati Uniti e Francia, per triplicare le capacità energetiche nucleari nel mondo entro il 2050 e arrivare a emissioni zero. "Sono felicissimo di questo risultato – ha affermato – perché è quello cui stiamo cercando di arrivare entro il 2050, avremo bisogno di tanta energia e il nucleare è quello che produce più energia pulita, longeva e di maggior volume. Ovviamente, come è anche stato detto dagli standard emanati dalla IPCC, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, abbiamo bisogno della massima quantità di fonti energetiche, anche eolico e solare. E non bisogna dimenticare che oggi i Paesi in via di sviluppo stanno crescendo a un ritmo più elevato e ci sarà la necessità di un fabbisogno energetico tre-quattro volte maggiore rispetto a quello di oggi". Ha poi parlato del referendum, raccogliendo le parole del ceo di NewCleo Stefano Buono, che ha anche prodotto il film, dicendo che "come ha sottolineato Stefano Buono non ci sarà bisogno di un referendum perché se cambiano la situazione geopolitica e la tecnologia non si può impedire la scrittura di nuove leggi e va ricordato che le cose sono già cambiate".

Infine una preghiera rivolta a tutti: "Dobbiamo pensare al futuro e io vorrei che mia figlia avesse dei figli e che queste giovani generazioni avessero un mondo dove poter vivere. A me importa poi fino a un certo punto, perché forse io sarò anche già morto... Lasciamo loro un mondo. Oggi le giovani generazioni sono molto meno preoccupate del nucleare rispetto alle precedenti. E come dice nel film la TikToker Isabel Boemeke, molto influente coi suoi video, le scorie nucleari non sono il problema, lo è invece la conseguenza del cambiamento climatico".