ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

L’Arci attacca il massacro di Gaza. La Comunità ebraica: "Parole divisive"

Lepore: "Non cediamo al fascismo che cova nella società". In piazza c’è anche il viceministro Bignami

L’Arci attacca il massacro di Gaza. La Comunità ebraica: "Parole divisive"

L’Arci attacca il massacro di Gaza. La Comunità ebraica: "Parole divisive"

"Ribadisco il mio essere antifascista italiano ed europeo". Esordisce così Matteo Lepore in piazza Nettuno per le celebrazioni del 25 aprile e, simbolicamente, si fa legare al collo il fazzoletto dell’Anpi dalla presidente dell’Associazione partigiani di Bologna Anna Cocchi.

"Non dobbiamo farci divorare dalla bestia nera. C’è chi – insiste – pur commemorando i nostri morti ogni anno davanti all’Altare della Patria o alle Fosse Ardeatine ancora non ha trovato il coraggio di dichiararsi convinto antifascista chiudendo i conti con il passato". Il sindaco ricorda il "fascismo strisciante che cova nella società", senza "olio di ricino e il fez", ma pericoloso. Tante le critiche al governo con un riferimento al discorso di Antonio Scurati, "vergognosamente oscurato dalla Rai, la tv di Stato". E quando dice "no alla censura del pensiero libero e antifascista" applaude anche il viceministro meloniano Galeazzo Bignami in piazza tra i dem Andrea De Maria e Stefano Caliandro.

Ribadisce i concetti la presidente dell’Anpi Cocchi, menzionando la Costituzione antifascista, l’impegno delle donne nella Resistenza e la necessaria libertà di stampa. Cocchi, poi, cita la strage di Ustica e le inchieste del giornalista Andrea Purgatori, gli assassinii delle Fosse Ardeatine e accusa "le manifestazioni di chi usa ancora il saluto fascista con la mano tesa".

Sembra un 25 aprile che fila liscio: la piazza gremita, gli applausi, il ricordo delle vittime di Suviana, la citazione commossa dell’assessore regionale Raffaele Donini che indica il Sacrario dei caduti, "dove c’è anche mio nonno, morto da uomo libero a 25 anni...". Poi, però, lo scenario cambia. In primis per il manifesto bruciato della premier Giorgia Meloni durante il corteo degli antagonisti. Ma anche le parole del presidente nazionale Arci, Walter Massa, sul "massacro di Gaza che nessun emittente televisiva documenta" crea polemica. Massa racconta di essere "stato a Rafah (la città palestinese a sud della Striscia, ndr) e solo associazioni e ong hanno permesso di far sapere quanto accadeva, mentre in Italia si teneva una discussione da bar sport sull’utilizzo delle parole genocidio o massacro. Fare questi discorsi è poco umano: il vero tema è il cessate il fuoco".

La piazza apprezza, mentre Daniele De Paz, presidente della Comunità ebraica, si avvicina a Lepore visibilmente scocciato. A margine delle celebrazioni definisce l’intervento di Massa "provocatorio e divisivo, non era questo il contesto. Il 25 aprile dev’essere un’occasione per ricordare i valori della Liberazione come bene ha fatto il sindaco, citando la Brigata Ebraica. Le parole possono portare all’odio". Dopo la Giornata della Memoria torna il gelo tra De Paz e il sindaco? Lepore minimizza: "De Paz mi ha detto che ha apprezzato il mio discorso e questo mi basta...". Massa, in chiusura, non lesina attacchi ai rappresentanti del governo che hanno utilizzato parole come "sostituzione etnica" (Francesco Lollobrigida), hanno dichiarato "di avere i busti di Mussolini a casa" (Ignazio La Russa) e si "sono travestiti da carnefici", riferendosi a Bignami e alla divisa nazista indossata a una festa nel 2005. Il viceministro meloniano guarda a terra, ma poi batte le mani quando il presidente Arci "definisce divisivo il 25 aprile solo se si è fascisti".

E mentre in piazza si canta ’Bella Ciao’ (a margine) Bignami cerca di fare chiarezza: "L’antifascismo? Chi giura sulla Costituzione e fa politica nelle istituzioni non può che essere antifascista. Chi difende valori di libertà e democrazia è necessariamente antifascista e in questo contesto sono antifascista. Se invece per antifascista definiamo chi commette atti di violenza chiedo: lei sarebbe antifascista?", dice rivolgendosi a un cronista. Poi chiude sulla censura Rai: "Sono contro ogni censura".

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