L’arte poetica di Montini e la fisica di Listorti

Alla Car Gallery e allo Studio G7 due mostre mettono in luce la spinta contemporanea.

L’arte poetica di Montini e la fisica di Listorti

L’arte poetica di Montini e la fisica di Listorti

Due mostre d’arte contemporanea da non perdere. Fino all’11 maggio, la Car Gallery (via Azzo

Gardino 14/a) ospita ‘Io segno’, una personale dedicata a Ruben Montini, artista nato nell’86 a Oristano. In generale, tutta la sua ricerca punta a denunciare le dinamiche discriminanti della società contemporanea. In esposizione una serie di opere in carta da intendere come supporto di idee performative in attesa di diventare azioni. I disegni di Montini riassumono i tratti fondamentali della sua poetica, da individuare nell’importanza della parola scritta, nell’influenza dell’iconografia cristologica e nella tendenza ad includere gli eventi oggetto della propria riflessione. La mostra è accompagnata da due testi critici, rispettivamente a cura di Emanuela Zanon e di Andrea Busto. In particolare, Zanon scrive: "La linfa da cui Montini trae la sua forza dirompente è la coincidenza arte-vita del suo approccio, in cui si fondono due componenti altrettanto forti: da un lato la denuncia della violenza generata dai pregiudizi attraverso azioni in cui il suo corpo diventa un icastico catalizzatore di sofferenza, dall’altro una tenera vena sensibile che rileva le ripercussioni emotive della ferocia sociale".

Invece, alla Galleria Studio G7 va in scena Clinamen, dedicata all’artista milanese Silvia Listorti. La personale – con testo critico di Federico Ferrari – consiste in cinque opere inedite che innescano un dialogo con lo spazio di via Val D’Aposa 4/a. Nella fisica epicurea, il clinamen è la deviazione spontanea degli atomi nel corso della loro caduta in linea retta; è una deviazione casuale, sia nel tempo che nello spazio, che consente agli atomi di aggregarsi e, pertanto, di dare forma alle cose. Allo stesso modo, ‘Senza titolo’ e ‘Illocazione’ di Listorti raccontano il tempo dell’opera, le sue sospensioni e attese, in un clinamen che genera e altera continuamente lo spazio. Degna di nota è anche l’installazione intitolata ‘Se le orecchie vedono e gli occhi ascoltano’, costituita da nove elementi in terracotta che segnano un ritmo puntuale e rigoroso.

Manuela Valentini