L’Ateneo di Bologna a caccia di alloggi: "Studentati, i cantieri sono ripartiti"

Il delegato dell’Unibo Condello: "Le occupazioni? Non c’entriamo, ma è bene che i luoghi sfitti siano utilizzati". E a breve sarà varato l’osservatorio metropolitano sulle politiche abitative. "Strumento importante"

Bologna, 12 dicembre 2022 - Il Comune è al lavoro per cercare di risolvere l’emergenza casa in città, magari con interventi di rigenerazione di immobili esistenti, che permettano di mettere in vendita o in affitto nuove abitazioni di vario livello. Ad attendere gli sviluppi del tavolo tecnico che ora vuole mettere mano al Piano urbanistico e al Regolamento edilizio, c’è pure l’Università. Per i cui studenti il tema casa è uno dei più caldi in assoluto. A dimostrarlo, se ce ne fosse bisogno, le recenti occupazioni di immobili sfitti da parte di collettivi studenteschi.

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Il professor Federico Condello è Delegato dell’Ateneo per gli studenti
Il professor Federico Condello è Delegato dell’Ateneo per gli studenti

Professor Federico Condello, delegato dell’Ateneo per gli studenti, di case per gli universitari si parla più che mai. Voi come affrontate il tema?

"Vorrei fare due osservazioni, forse un po’ in controtendenza. Che il dibattito su questo tema sia vivace, che ci sia pure qualche polemica, è a mio parere un buon segnale. Significa che il complesso cittadino si è fatto carico di una tematica rilevantissima e la sta affrontando. Poi, per quanto riguarda le strategie di sviluppo della città, non compete all’Ateneo dire la propria opinione, ma osserviamo il lavoro in corso. E registro la bella novità per cui plurime istituzioni lavorano in sinergia con lo stesso scopo".

E come vanno questi lavori ’di squadra’?

"Con il Comune c’è un’intesa forte, su tanti piani. A brevissimo per esempio sarà varato l’Osservatorio metropolitano sulle politiche abitative, su cui è all’opera la vicesindaca Emily Clancy. Sarà uno strumento conoscitivo e di partecipazione molto importante. Insomma, il tema è aperto, e l’Ateneo guarda con grande interesse il dibattito in corso".

E voi come Università che progetti state mettendo in campo?

"Oltre alle misure note (come studentati e affitti a prezzi calmierati, con il monitoraggio continuo del laboratorio sulla condizione abitativa studentesca ’HousINgBo’, ndr), posso dire che da quando ho assunto la delega, poco più di un anno fa, una delle attività più costanti del mio lavoro sono stati i sopralluoghi per la ricerca di potenziali studentati, d’intesa con Ergo. Un processo lento e non banale. Talvolta forse sfugge che l’Ateneo non ha le risorse per interventi immediatamente risolutivi, ma procede passo passo. Con la convinzione che la residenzialità pubblica debba essere la nostra stella polare. Abbiamo ridato benzina ai cantieri degli studentati: sono tutti ripartiti, compreso quello del Lazzaretto, in via Terracini. Inoltre, siamo in attesa degli esiti dei finanziamenti".

Riguardo alle occupazioni, anche con scontri, avvenute nei giorni scorsi in città, come si pone l’Unibo?

"Non entro nel merito di queste vicende esterne all’Ateneo, ma ritengo che sia importante che i luoghi non utilizzati lo diventino; esistono allo scopo mappature dello sfitto. Ma è sbagliata l’equivalenza ’sfitto uguale riutilizzabile per gli studenti’, perché è un concetto fuori dalla realtà".

 

 

 

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