Le guerra di carte e ultimatum

Auto a Bologna non rispettano i 30 all'ora, nonostante nuovi velox. Ministero dei Trasporti ingaggia battaglia con la città per adeguarsi alle norme. Prossimo passo: tribunale amministrativo regionale.

Si fa fatica, oggi, a vedere auto che rispettino i 30 all’ora sulle strade bolognesi. Dopo la grande paura del primo mese, e a fronte delle poche multe comminate, i bolognesi sono tornati a girare per la città come sempre. Con qualche frenata brusca che sta tornando in concomitanza dei nuovi velox. Già montati, come in viale Lenin e in viale Togliatti, ma non ancora funzionanti. Lo dovrebbero essere a cavallo della fine di questo mese e l’inizio di maggio. In ogni caso, dopo la direttiva del primo febbraio dato fuori dal ministero dei Trasporti, tra Roma e il Mit è stata ingaggiata una battaglia di avvertimenti.

Porta Pia ha annunciato due ultimatum, chiedendo a Palazzo d’Accursio di adeguardi al quadro normativo e al Codice della Strada. Sia il ministro Matteo Salvini (Lega), sia il suo vice Galeazzo Bignami (FdI) ha richiamato all’ordine Bologna. Il primo chiedendo ripetutamente di adeguarsi. Il secondo esplicitando la possibilità di una disapplicazione delle ordinanze da parte del Mit. Questa eventualità è ancora pendente, e il secondo ultimatum è scaduto il 31 marzo senza alcuna risposta da Bologna. Considerando che l’interlocuzione tra le parti è al palo – l’Anci non si muoverà –, la palla passa ora al tribunale amministrativo regionale, per un nuovo round dopo tre mesi.

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