CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Le lacrime di Camugnano: "Gli operai, parte di noi"

Le testimonianze di chi aveva incontrato le vittime solo poche ore prima "Abbiamo capito subito tutti che era successo qualcosa di grave"

Le lacrime di Camugnano: "Gli operai, parte di noi"

Le lacrime di Camugnano: "Gli operai, parte di noi"

Bologna, 11 aprile 2024 – "Abito a ridosso del lago da ormai 40 anni. Mercoledì pomeriggio ho sentito un boato fortissimo, poi ho visto passare le camionette dei vigili del fuoco e gli elicotteri. Tutti in paese abbiamo capito che era successo qualcosa di grave. Quello che è capitato alla centrale idroelettrica mi ha sconvolto, è una tragedia senza precedenti, mi sono commosso quando ho iniziato a leggere le notizie. Proprio l’altra mattina a Bargi, prima dell’esplosione, avevo incontrato uno degli operai che sono morti. Ogni volta che ci penso non riesco ancora a crederci. È un dolore che ci ha segnati tutti nel profondo".

Emanuele, 68 anni ex titolare del Bar Asd Carioca, fatica a trattenere l’emozione mentre parla del disastro che due giorni fa ha colpito questo piccolo Comune dell’Appennino. Una comunità, quella di Camugnano, che è sotto choc dopo e non riesce in nessun modo a darsi pace. In paese non si parla d’altro: il dolore è negli occhi e nelle parole dei residenti, nei racconti di chi quella centrale l’ha vista nascere, circa 50 anni fa.

"Sono nato qui – racconta Giovanni, settantenne del paese –, la mia generazione è cresciuta con questo impianto. Siamo tutti sotto choc per quello che è successo, non ci saremo mai aspettati una tragedia simile. Per noi, tutti gli operai che lavorano qui sono come persone di famiglia. È un dolore troppo grande che ci ha segnato in maniera indelebile. Il mio pensiero va ai parenti di chi non c’è più e di chi è ancora disperso all’interno della centrale. So che le possibilità di estrarre delle persone vive sono pressocché nulle, le notizie che arrivano di ora in ora sono davvero drammatiche, ma nel mio cuore ci spererò fino alla fine".

Si tratta delle quattro persone ancora disperse fino a ieri sera : Paolo Casiraghi, 59 anni; Alessandro D’Andrea, 37 anni; Adriano Scandellari, 57 anni e Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli. Per loro i sub continuano a tentare di immergersi tra le macerie della centrale Enel, mentre l’elicottero sorvola la zona senza sosta, con un centinaio di vigili del fuoco in azione sul campo assieme a forze dell’ordine e Protezione civile. Anche lungo la strada fra Bargi e Camugnano è un via vai continuo di soccorsi, una macchina di aiuti davvero instancabile.

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