Lepore non si scompone: "Dal ministro una risposta violenta. Ma noi siamo pronti a collaborare"

"Il progetto è finanziato dal Mit e segue le sue linee guida. Noi aperti alle critiche dei bolognesi"

Lepore non si scompone: "Dal ministro una risposta violenta. Ma noi siamo pronti a collaborare"

Lepore non si scompone: "Dal ministro una risposta violenta. Ma noi siamo pronti a collaborare"

Il ministero pressa e Matteo Lepore prende tempo. Il sindaco, anche ieri, ha risposto con il suo mantra programmatico a chi gli faceva notare che il ministero guidato dal leader della Lega aveva appena annunciato una direttiva anti Città 30. Bocciata nella versione bolognese dal Mit con tanto di avvertimento: basta fughe in avanti. Lepore, riprendendo la discussione a margine di un evento e poi in un intervento al Tg3, non ha mostrato minimamente il fianco allo scontro. Secondo quanto filtra, Palazzo d’Accursio se l’aspettava. Che da ‘tutta la città ne parla’ si passi a ‘tutta l’Italia ne parla’, forse, ancora meglio. Certo, il Mit nel regolamentare tutto smontando la Città 30 vedrà di andare in fondo. Il confronto atteso nelle prossime settimane cercherà di smorzare i toni.

Il sindaco, in ogni caso, non ha perso la postura. "Si tratta soprattutto – ha puntualizzato – di dialogare tra istituzioni, di collaborare. E non di strumentalizzare provvedimenti in vista della campagna elettorale delle Europee. Se si vuole collaborare, noi siamo a disposizione. Il progetto è finanziato dal ministero e segue le linee guida del ministero". Poi ancora. "I cittadini pongono critiche e osservazioni, dicendosi dubbiosi, mentre tanti altri ci chiedono di andare avanti. Dobbiamo aspettare – ha ribadito Lepore – alcune settimane per avere dati scientifici e chiari, per misurare il ‘benessere’ di questa iniziativa". Solo un riferimento all’avversario Salvini. "Sono giorni particolari per noi. Tutte le volte che Bologna fa qualcosa di troppo progressista e democratico, Salvini sempre deve rispondere in maniera violenta con molte false notizie". Infine una signora che in Cirenaica, a margine dell’apertura della nuova Casa delle Donne, ha criticato Lepore faccia a faccia. "Ai 30 chilometri all’ora sarebbe giusto andare in centro storico, magari, e non nella città intera come volete voi. Vedremo la resa dei conti". Il sindaco ha risposto pacatamente: "E’ il bello della democrazia, ognuno ha la sua opinione".

Prima di Lepore, a rintuzzare il parere negativo del Mit era stata l’assessora alla Nuova Mobilità, Valentina Orioli. "Le zone con il limite dei 30 chilometri orari sono state definite dal Comune di Bologna secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini – ha dichiarato l’assessora –, che non ha mai fatto mancare un fattivo supporto. Il ministro è passato dalla proposta di un tavolo di confronto con il Comune, alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa. Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare. Mi premurerò di far pervenire al ministro gli atti che istituiscono la Città 30 a Bologna, intuisco che non li abbia ben chiari".

Paolo Rosato