PAOLO ROSATO
Cronaca

Linea Rossa, i ritrovamenti. Spunta l’antica via Emilia

Le indagini archeologiche hanno portato alla luce edifici e pavimentazioni. Nessuna necessità di fermare le ruspe. Scarano: "Il Comune protegga i reperti".

Linea Rossa, i ritrovamenti. Spunta l’antica via Emilia

Linea Rossa, i ritrovamenti. Spunta l’antica via Emilia

Nuovi reperti archeologici, risalenti a diverse epoche storiche, sono stati rivenuti durante gli scavi dei cantieri della Linea Rossa del tram. Ultimamente è toccato a via Saffi, dove ci sono stati nuovi ritrovamenti risalenti all’antica via Emilia. Nulla di tutto questo però ha bloccato i lavori, che sono continuati regolarmente. In generale "se durante gli scavi l’appaltatore dovesse rinvenire reperti archeologici è tenuto a darne immediata comunicazione alla Soprintendenza per tramite dell’archeologo da lui incaricato per la sorveglianza archeologica", ha specificato il Comune nella risposta a un’interrogazione della consigliera comunale Francesca Scarano. La Soprintendenza, a valle, impone poi all’appaltatore procedure e prescrizioni per il prosieguo delle lavorazioni.

In quest’ultimo caso di via Saffi, durante gli scavi attualmente in corso "sono stati più volte rinvenuti resti di edificati di età moderna abbattuti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, contestualmente all’allargamento della sede stradale, spesso intaccati da successivi interventi e quindi in pessimo stato conservativo". Inoltre, rivenuti anche "piani acciottolato, al disotto di un potente strato di riporto di età contemporanea, riferibili presumibilmente a un percorso stradale ipoteticamente riconducibile a uno dei tracciati storici della via Emilia di età post-antica". La Soprintendenza quindi, "valutato il precario e labile stato di conservazione delle strutture murarie, nonché il mero valore storico-documentale dei resti, che non consente di prevederne un’eventuale valorizzazione, ha imposto lo scavo archeologico con metodo stratigrafico, per la

sola larghezza necessaria e fino alla quota massima utile per le lavorazioni, con produzione di documentazione grafica e fotografica". Come detto, niente che abbia obbligato le ruspe a fermarsi.

Sul punto chiede attenzione Francesca Scarano. "Per il momento le strutture in oggetto non sono state ritenute opere con un alto valore storico architettonico – sottolinea la consigliera comunale del gruppo Misto –, ma è importante che la Sovrintendenza sia sempre presente per monitorare tutte le fasi onde evitare problemi postumi e considerata la nostra città medievale".