MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Lo stupore dei vicini di casa: "Sembrava un marito esemplare. Questo omicidio ci lascia sconvolti"

Perquisita la palazzina di via Boldrini in cui viveva Giampiero Gualandi. Inquilini e custode increduli: "Una famiglia da Mulino Bianco, mai un problema. Ora bisogna stare vicini alla moglie e ai due figli" .

Lo stupore dei vicini di casa: "Sembrava un marito esemplare. Questo omicidio ci lascia sconvolti"

Lo stupore dei vicini di casa: "Sembrava un marito esemplare. Questo omicidio ci lascia sconvolti"

Tutti ma non lui. Un uomo educato, affabile, gentile e sempre di buon umore. Il ritratto che danno i conoscenti e gli amici di Giampiero Gualandi, l’agente che due giorni fa ha sparato alla vigile Sofia Stefani in pieno volto uccidendola, viene squarciato al centro della tela, dopo la notizia dell’omicidio avvenuto ad Anzola.

Prima l’arrivo dei carabinieri, accompagnati dalla moglie di Gualandi, una dottoressa bolognese, per una perquisizione all’interno della sua abitazione; poi la notizia che viene pubblicata sui giornali, in televisione e sui social. I condomini uniscono i punti, e capiscono: il vicino di casa modello, il padre della famiglia da Mulino Bianco, non è più chi dice - e sembra - di essere.

E la palazzina di via Boldrini, dove abita il vigile con la moglie e i due figli, fa fatica a svegliarsi da questo incubo a occhi aperti.

"È una persona meravigliosa – dice una vicina parlando di Gualandi –. Un padre molto amato, il marito perfetto. E la famiglia è proprio quella del Mulino Bianco: mercoledì sera sono usciti tutti insieme, credo per andare a cena fuori". Nemmeno se "mi avessero detto o dato per certa questa cosa, ci avrei mai creduto. Non lui".

Tutti ma non lui, che è "una persona per bene – racconta il portiere –. Mai mi sarei aspettato un fatto simile: l’altra mattina è uscito sereno, ci siamo scambiati due parole ed è andato al lavoro, come tutti i giorni".

Ma qualcosa di terribile è successo, ed è impensabile per chi lo conosce da tanto tempo.

"È un uomo simpatico, sorridente, che non ha mai avuto problemi con nessuno – continua il custode –. Mai un dramma, e ora questo. E la famiglia è molto unita e legata, un nucleo davvero bello. I figli, due bravissimi ragazzi, sono molto educati. E questo è merito dei genitori". Un fulmine a ciel sereno, insomma, per chi, quotidianamente, ha vissuto Gualandi.

Nella palazzina, c’è ancora qualcuno che non sa dell’accaduto, passeggia per il cortile del condominio e, incrociando lo sguardo sconvolto dei vicini, si chiede che è successo. E alla scoperta dell’omicidio della vigilessa, trentatré anni e tutta la vita davanti, tutti rimangono sconvolti, con le mani nei capelli e la bocca aperta. Gli altri hanno saputo la notizia dai media, ma non hanno più visto la moglie di Gualandi dopo la perquisizione dei militari dell’Arma.

Questa è una vicenda che lascia tutti senza parole, e in tanti, infatti, preferiscono non dire nulla. "Ora bisogna sostenere la famiglia – conclude una condomina –. A pagarne il prezzo più alto saranno la moglie e i figli".

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