Bologna: terremoto nella logistica. Fatture false per 90 milioni di euro, denunciate 26 persone

La Guardia di Finanza ha portato alla luce un complesso sistema fraudolento che in oltre due anni di attività avrebbe consentito di omettere il versamento all’Erario di cifre milionarie

Sotto la lente della Finanza fatture poi risultate - secondo le indagini - false (foto d'archivio)

Sotto la lente della Finanza fatture poi risultate - secondo le indagini - false (foto d'archivio)

Bologna, 27 febbraio 2024 - Avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti per oltre 90 milioni di euro e impiegato oltre 200 lavoratori irregolari, ma non solo.

Con queste accuse la Guardia di Finanza ha deferito 26 persone, al termine di una lunga indagine, per indebita compensazione con crediti inesistenti, somministrazione fraudolenta di manodopera per mezzo della fittizia assunzione e conseguente impiego di oltre 200 lavoratori irregolari nell’ambito di appalti di servizi nel settore della logistica e l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Gli accertamenti fiscali e le conseguenti indagini di natura penale, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria, hanno consentito di quantificare in oltre tre milioni di euro i contributi previdenziali evasi.

Inoltre, a seguito dell’emissione delle false fatture è stata determinata un’evasione dell’Iva per oltre 20 milioni di euro, una maggiore base imponibile I.re.s. per oltre 14 milioni di euro e indebite compensazioni per 2 milioni

La Guardia di Finanza ha portato alla luce un complesso sistema fraudolento
La Guardia di Finanza ha portato alla luce un complesso sistema fraudolento

Lo stratagemma, ideato e realizzato da tre persone domiciliate nel milanese, tra le quali un professionista nel ramo della consulenza, secondo le indagini ruotava attorno alla totale evasione dell’Iva e dei contributi previdenziali e assistenziali per mezzo non solo di falsi modelli di versamento, ma anche della sistematica compensazione degli ingenti debiti tributari accumulati con crediti d’imposta inesistenti, artificiosamente costituiti nello studio del professionista. 

Le Fiamme Gialle hanno inizialmente individuato una società bolognese, amministrata da un prestanome nullatenente, che avrebbe emesso false fatture per milioni di euro, formalmente motivate da operazioni di compravendita di rame, consentendo così l’evasione dell’Iva a compiacenti clienti del settore.

La società, nonostante fosse sprovvista di una struttura organizzativa e gestionale, aveva progressivamente incentrato il proprio business illecito nella gestione di appalti privati, sottoscrivendo contratti milionari e assumendo, istantaneamente, 212 lavoratori per impiegarli in servizi di manodopera. 

Per tranquillizzare i committenti sul regolare assolvimento dei propri obblighi fiscali, la società avrebbe inviato loro modelli di versamento F24 che riportavano gli avvenuti pagamenti di tutte le imposte, ma in realtà mai perfezionati perché risultati falsificati, essendo stati appositamente creati con programmi informatici. 

In oltre due anni di attività il sistema creato avrebbe consentito di omettere il versamento all’Erario di cifre milionarie e dei contributi a favore degli ignari dipendenti. Gli accertamenti fiscali, effettuati in collaborazione con l’Ispettorato del lavoro di Bologna, hanno permesso di inquadrare gli appalti stipulati dalla società come illeciti e conseguentemente di ritenere fraudolenta la relativa somministrazione di manodopera. Gli artefici del complesso schema di frode sono stati segnalati alla Procura per plurimi reati di natura tributaria, somministrazione fraudolenta di manodopera, nonché per riciclaggio di denaro attraverso trasferimenti di fondi finanziari da e verso l’estero.

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