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L’omicidio Rinaldi e la lotta alla droga
1 La scampanellata
Il 21 gennaio 2020, a cinque giorni dalle elezioni per le regionali, il leader della Lega Matteo Salvini va al Pilastro, in via Deledda. Qui citofona a un campanello indicatogli da una residente: risponde Yaya Labidi, all’epoca 17 anni. "Scusate, è vero che questa famiglia spaccia?". Scoppia il caso.
2 Le misure
Il 26 gennaio 2021 a citofonare in quell’appartamento di via Deledda sono i carabinieri (foto): all’interno trovano mezzo chilo di droga, proiettili e soldi falsi. Finiscono in manette il padre e la madre di Yaya, Faouzi Ben Ali Labidi e Caterina Razza, poi rimessi in libertà poche settimane dopo.
3 La maxi inchiesta
A maggio 2022 ecco il blitz della polizia (foto: il capo della Mobile Roberto Pititto), dopo l’inchiesta della Dda a seguito dell’omicidio per fatti di droga di Nicola Rinaldi nel 2019. Più di 40 persone furono indagate per spaccio; ai membri di due presunti "clan" era contestata pure l’associazione. Ventuno le condanne in primo grado.