Lucia Borgonzoni: "Lepore ‘padre padrone’. Ascolti i suoi cittadini"

"Lepore vuole più che altro infliggere una punizione ai bolognesi. Che restano tragicamente inascoltati sulla Città 30". Che il nuovo...

"Lepore vuole più che altro infliggere una punizione ai bolognesi. Che restano tragicamente inascoltati sulla Città 30". Che il nuovo limite sotto le Due Torri sia ormai un fatto nazionale è chiaro, e anche a Roma, al ministero della Cultura, qualche perplessità sul provvedimento pare più che lecita. Lucia Borgonzoni, sottosegretaria leghista alla Cultura che è anche bolognese, vuole a questo proposito mettere un punto e chiedere al Comune di essere più aperto al confronto. Mentre il Carroccio, che siede tra i banchi dell’opposizione a Palazzo d’Accursio, continua a battere sul referendum dopo essere stato il primo, come partito, a chiedere di indire una consultazione su larga scala.

Sottosegretaria, cosa ne pensa della nota del ministero dei Trasporti che solleva più di un dubbio sull’applicazione in questi termini della Città a trenta all’ora?

"Ringrazio il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, assieme al Mit per l’attenzione dimostrata, con l’apertura a un confronto immediato con l’amministrazione bolognese su questa importante questione. I bolognesi non meritano quest’accanimento"

Lei è critica sulla misura dall’inizio, secondo lei si può ancora tornare indietro?

"L’introduzione del limite dei 30 chilometri orari su tutta la città rischia di creare problemi insormontabili per chi vive a Bologna, come dimostrano le decine di migliaia di firme raccolte. Voci che il sindaco Matteo Lepore non vuole ascoltare".

Anche lei riceve tantissime segnalazioni dai cittadini? I bus, inoltre, vanno a passo d’uomo e alcune farmacie hanno lamentato ritardi anche nel consegnare medicine salvavita.

"In tantissimi ci scrivono, questo provvedimento è una follia e bisogna intervenire. Anche perché un divieto così generalizzato porta a sforare i limiti ovunque, è controproducente".

Il sindaco però ha ribattuto così: ’la Città 30 serve a salvare vite, dovrebbe saperlo il Mit che ha politiche precise sul rallentamento della velocità e sulla sicurezza stradale’.

"La sicurezza stradale resta un faro per noi, ma qui non si parla assolutamente di questo. Sembra, più che altro, che questa che sta applicando sia una punizione inflitta ai bolognesi da un Pd che si sente ‘padrone’ in città. Così non è, Lepore non scherzi con il fuoco".

Lei crede che il referendum possa dare uno stop al sindaco? Sia la raccolta firme della cittadina Guendalina Furini, sia il sondaggio lanciato dal Resto del Carlino parlano di una cittadinanza parecchio scettica.

"I numeri di chi non è d’accordo, mettendo assieme tutte le raccolte firme, quelle dei partiti e quelle della cittadinanza, sono assolutamente enormi, esorbitanti. Come ho già detto, sono sicura che un bel pezzo di quelli che hanno votato Lepore alle ultime Comunali non sia affatto d’accordo con la Città 30. Lepore non fa una bella figura se non si comporta come il sindaco di tutti. Ascolti il ministero dei Trasporti, incontri il ministro Salvini e dia importanza al referendum, perché i bolognesi si sentono sempre di più inascoltati".

Paolo Rosato