L’ultimo saluto a Sabrin: "Sarai sempre nei nostri cuori"

I funerali si sono svolti ieri, con rito musulmano, in provincia di Reggio Emilia. La ragazza si era trasferita a Bologna cinque anni fa

L’ultimo saluto a Sabrin: "Sarai sempre nei nostri cuori"

L’ultimo saluto a Sabrin: "Sarai sempre nei nostri cuori"

"Intendo pregare per amore di Allah, l’Altissimo, e supplicare per il defunto". È iniziato così, nel prato accanto al cimitero di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, il funerale di Sabrin Rhoufraoui, di origini marocchine, morta a soli 27 anni in un incidente stradale in via Nuova, zona San Donato, lo scorso 14 luglio. Una cerimonia intensa e sobria, come prescrive il rito musulmano, con il silenzio rotto solo dai singhiozzi delle amiche e dalla "Preghiera dei Morti" recitata dall’imam Lahrid Abderrahim, della comunità islamica locale. Gli amici non musulmani della giovane restano raccolti in disparte – alcune ragazze per rispetto si coprono il capo con una sciarpa –, mentre gli altri si dispongono in tante file davanti al feretro di legno, coperto da un tappeto su cui sono ricamati brani del Corano in arabo.

Sono rivolti verso la Mecca, composti; alcuni indossano abiti tradizionali. Poi la bara viene portata a mano nell’area di campo recintata destinata alle sepolture in terra. Alcune giovani e bambine tengono in mano palloncini bianchi; tra loro la sorella minore. In prima fila la mamma Aisha e il suo compagno Michele Bellezza, che per Sabry era come un papà. Il dolore non è strepitato, la fede li sorregge.

Sabrin era una ragazza solare, nata e cresciuta in Italia, tra Canossa, San Polo e Montecchio. Le amiche la ricordano come una ragazza solare, generosa, educata, a cui era davvero facile volere bene. Dopo aver frequentato l’Istituto Galvani-Iodi, aveva deciso di proseguire gli studi all’Università di Bologna. Si era trasferita circa 5 anni fa, coronando il suo sogno di vivere in una grande città, poi aveva interrotto il percorso accademico per iniziare a lavorare in un forno di Castenaso. "Mi mancherà sentirti, vederti e poterti abbracciare – dice l’amica Ghita –. Eri l’unica che mi faceva sorridere e mi contagiava con la sua positività, sei sempre stata come un angelo e ora lo potrai essere veramente. Sarai per sempre un pezzo del mio cuore".

Francesca Chilloni