Monti e le Terme Alte di Porretta: "Patto con gli Usa per il restauro"

Il numero uno del gruppo Monti Salute Più: "Servono 20 milioni per recuperare il capolavoro liberty"

Monti e le Terme Alte di Porretta: "Patto con gli Usa per il restauro"

Monti e le Terme Alte di Porretta: "Patto con gli Usa per il restauro"

di Massimo Selleri

ALTO RENO TERME (Bologna)

Un ponte tra l’America e Porretta Terme (Alto Reno Terme, Bologna). A costruirlo è stato il Gruppo Monti Salute Più che lo scorso 14 ottobre a Washington ha ratificato pubblicamente un importante accordo con la Niaf, (National Italian American Foundation), la prestigiosa associazione che riunisce tutti gli italoamericani. "Per capire come stanno le cose – spiega il professor Antonio Monti, direttore scientifico del Gruppo Monti Salute Più – dobbiamo fare un passo indietro. Le Terme Alte di Porretta, conosciute anche come terme vecchie, sono un comprensorio di diversi edifici, tutti affacciati sul Rio Maggiore e, realizzati attorno ad una graziosa piazzetta, rappresentano un capolavoro del Liberty italiano. E’ da lì che nascono alcune delle fonti delle rinomate Terme di Porretta, acque senza eguali nel panorama termale internazionale. Purtroppo ad oggi questo complesso è inagibile e ha la necessità di essere restaurato con una serie di opere il cui costo si aggira attorno ai 20 milioni di euro".

Come mai vi siete rivolti agli Stati Uniti per recuperare questa cifra?

"La King Baudouin Foundation United States ha infatti certificato l’interesse storico e culturale del recupero del centro termale, permettendo così, a tutti i cittadini americani e canadesi, di poter donare fondi per sostenerla, usufruendo della totale detrazione dalle tasse. Il progetto si chiama American Friends of Terme Alte di Porretta, e il fatto che sia stato riconosciuto come un’opera utile a tutta l’umanità per noi rappresenta una grande sfida: un punto di arrivo, non di partenza".

I vostri principali interlocutori saranno gli italiani che vivono in America?

"Abbiamo pensato a loro per due motivi. Il primo è che la comunità italoamericana svolge sempre più un ruolo da protagonista negli Usa. Basti pensare che alla cena di gala del 14 ottobre era presente il presidente Joe Biden con la sua first lady e che tra gli ospiti c’erano il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente della Formula One Gruop Stefano Domenicali e Gerry Cardinale, il proprietario della squadra del Milan, mentre la nostra delegazione era composta dal sottoscritto, da Federico Monti e da Susanne Regelov Plaehn".

Qual è il secondo motivo?

"Una delle tendenze sulle quali stanno lavorando sia l’Italia che gli Stati Uniti è proprio il “Turismo delle radici”, che invita gli italiani residenti all’estero alla conoscenza della storia familiare e della cultura d’origine, anche e soprattutto per le nuove generazioni che, magari, non hanno nemmeno mai visitato il nostro paese. Il progetto American Friends of Terme Alte di Porretta prevede una corsia preferenziale per i finanziatori che vogliono vedere di persona questo complesso e in generale la nostra montagna".

L’Appennino bolognese è pronto per accogliere gli americani?

"Noi gestiamo le Terme di Porretta dalla primavera del 2022. Posso dire che la montagna ha tutto ciò che serve per diventare protagonista di questi flussi turistici e nei giorni che abbiamo trascorso negli Usa ho già intavolato un discorso con l’Ambasciatrice italiana a Washington, Mariangela Zappia. Serve una cosa sola, che anche le diverse realtà locali siano consapevoli delle loro potenzialità ed accolgano questa sfida".